Francesco Amoroso per TRISTE©
“Some people, you know, them; they can distract themselves with ambitions and motivation to work, you know, but not me – They think people like myself are crazy, you know. Everyone does because of the way I live, you know.“
(Aloysius “Allie” Christopher Parker in “Permanent Vacation”)
“Permanet Vacation” è il lungometraggio d’esordio di Jim Jarmusch, regista americano da sempre fuori dal coro, geniale e indolente, cervellotico e spiazzante.
Racconta la storia di Aloysius Christopher Parker, Allie, un giovane newyorkese, abulico, annoiato, senza radici e quasi senza affetti che vaga nella periferia di New York, privo di scopo e meta. La sua esistenza improduttiva e sprecata fa sentire il protagonista come un turista in perenne vacanza.
Ma vacanza non nel senso di villeggiatura, di relax, di breve pausa dagli impegni quotidiani, ma come vuoto, come tempo da riempire, come sentirsi perso e sospeso in una specie di bolla dalla quale, alla fine, si sente solo il desiderio di fuggire.
Non è probabilmente un caso, allora, che quando il cantautore britannico Chris Marks (già noto come Lake Michigan) e la cantante statunitense Juliette Rapp si sono incontrati a Roma in un momento improbabile, poco prima che la pandemia globale mettesse in ginocchio il mondo e fermasse il tempo, abbiano deciso di scegliere proprio “Permant Vacation” come nome del loro progetto musicale.
Durante il lungo lockdown della scorda primavera, i due si sono ritrovati a fissare fuori dalla finestra le vuote strade della Capitale, chiusi in casa “con così tanto mondo che li circondava da esplorare” e, da una collaborazione iniziale sui brani del progetto Lake Michigan, è nata, a poco a poco, l’idea di andare oltre e di sviluppare qualcosa di nuovo, una scintilla che rendesse le austere e incompromesse canzoni folk di Chris più vivide e vivaci, più calde e accoglienti, senza che, tuttavia, se ne perdesse l’obliquo fascino.
Ascoltare le canzoni dei Permanent Vacation, così, è esattamente come vivere in uno stato di vacanza permanente: i brani si sviluppano senza fretta, prendendosi sempre il tempo che ogni gesto richiede eppure sembrano vagare senza meta, senza uno scopo preciso, riescono a essere meditativi e introspettivi, ma non ombelicali o cervellotici.
Dopo alcuni brani condivisi su Bandcamp, grazie alla prolifica e attentissima cassette label slovacca Z Tapes, il duo “romano” ha da poco completato il suo primo mini album, dal magnifico titolo “A Love Song For Everyone”, composto da sei canzoni fragili e schive, registrate in maniera casalinga, ma con estrema perizia, nelle quali i field recording delle strade di Roma fanno da sfondo e da perfetta cornice.
Le canzoni di Chris e Juliette raccontano storie semplici di quotidianità che, tuttavia, non rimangono mai in superficie. Sono scritte osservando le sparute persone che camminano per la strada, la città vuota, la natura, ma anche il loro mondo interiore con le sue ansie e i suoi più reconditi sentimenti.
Combinando sensibilità indie folk e bedroom pop dalle melodie diafane, i Permanent Vacation riescono a ottenere sonorità affilate e intime che rivelano tra le umbratili note della chitarra acustica, sprazzi melodici luminosi e avvolgenti.
La traccia che apre il lavoro, “Welcomed”, con la sua malinconica chitarra acustica, la fragile vocalità di Juliette, le note di piano che sembrano arrivare da un’altra stanza e le sottili ondate di riverbero (slowcore?), la rendono emozionante e unica.
Altrove i suoni, quasi impercettibilmente, mutano, si fanno più caldi e sensuali in “Pedestrian”, virano verso il pop nella breve e intensamente melodica “Carousel”, tornano quasi immoti nella sommessa “Trash Beach”, nella quale le voci di Chris e Juliette dialogano ovattate, si fanno distesi nelle eleganti e morbide ballate acustiche “Keepsake” e “Caretakers”.
Non scelgono nomi a caso Chris e Juliette: se quello del progetto riesce a incarnare perfettamente lo stato mentale in cui ci siamo trovati tutti (almeno a queste – fortunate – latitudini) in quel periodo sospeso e vagamente surreale, circa un anno fa, “A Love Song For Everyone” è senza dubbio il titolo più adatto per questa breve raccolta di canzoni sincere e generose, scritte con il cuore in mano. Canzoni che suscitano emozioni semplici e immediate che permangono nella memoria come un’eco un po’ lontana ma destinata a lasciare un’impronta duratura.
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