Francesco Blasilli per TRISTE©
Avvertenza prima dell’uso: questo non è il miglior album degli Elbow.
Dosaggio: da ascoltare a ripetizione, perché vi piacerà da morire.
Soprattutto se non li conoscete.
Eh già, perché il quartetto di Manchester è uno di quei casi di gruppi considerati delle vere star in patria e praticamente sconosciuti all’estero. Per intenderci, in Inghilterra fanno sold out ovunque e si sono esibiti durante la cerimonia di chiusura delle Olimpiadi di Londra del 2012.
Al di là delle note biografiche, basta ascoltare trenta secondi di un loro disco per rimanere rapiti da un sound inconfondibile e irripetibile.
Giants Of All Sizes è il loro ottavo album in studio, in oltre vent’anni di carriera, e non delude le aspettative, basato come sempre sui raffinati arrangiamenti del tastierista Craig Potter e sulle eleganti melodie del cantante Guy Garvey.
“Dexter & Sinister”, il pezzo di apertura, nonostante la sua struttura molto complessa non perde mai di fascino. “Empires”, il primo singolo estratto, è già un classicone Elbow, di quelli che entrano direttamente nel The Best di una band.
Ma è in “White Noise, White heart” che esce fuori una potenza degna di un gigante, che infatti solo dei giganti potevano esprimere.
Che dalla potenza passano in un amen alla dolcezza di “My Trouble”, da ascoltare in auto mentre scende incessante la pioggia autunnale.
“Giants of all Sizes”, il naturale punto di approdo per un amante degli Elbow, il miglior punto di partenza per un neofita.