Le firme di TRISTE©: Francesco Amoroso racconta il (suo) 2021 ADDENDUM: E.P.s

Francesco Amoroso per TRISTE©

Di parole per gli album che più ho amato nel 2021 ne ho spese anche troppe (qui), ma sarebbe stato un peccato non segnalare anche per gli e.p. che, nell’anno appena trascorso, hanno catturato la mia attenzione e mi hanno permesso di conoscere tanti nuove proposte musicali o di approfondire la conoscenza di quelle che già in altre occasioni mi avevano conquistato.
L’elenco è (per fortuna?) ben più stringato (anche nelle chiacchiere) di quello relativo agli album e sono stato rigido nell’inserire solo uscite con non meno di quattro brani e non più di sette.

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Le firme di TRISTE©: il 2021 di Tiziano Casola

Tiziano Casola per TRISTE©

Con qualche giorno di ritardo, anche io mi accingo a tirare le somme di questo 2021 di ascolti (che tanto si sa, entro l’Epifania, o poco oltre, vale ancora tutto).
Togliamoci dunque subito il dente: quanti e quali dischi mi resteranno di questo 2021? La risposta è due, As days get dark degli Arab Strap e Back to Mono dei Courettes.

Nel primo caso si parla per me di veri fuoriclasse. Un disco cupissimo, ma sempre tirato avanti a ritmi sostenuti, che in più di un’occasione mi ha fatto pensare agli Afghan Whigs dei tempi d’oro o ai dimenticati Whipping Boy, se non addirittura, per un certo approccio sermonesco al cantato, ai Current 93 di Island (per credere, confrontare con Crowleymass Unveiled).

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Le firme di TRISTE©: Francesco Amoroso racconta il (suo) 2021

Francesco Amoroso per TRISTE©

Quest’anno (o meglio lo scorso, visto che siamo già nel 2022) ho cominciato a pensare al riepilogo di fine anno sin da gennaio, forse per il trauma che ogni volta mi provoca il tentativo di racchiudere, in un lungo e verboso articolo, passioni e sensazioni di dodici lunghi mesi.
Stavolta avevo la speranza di non dovermi ritrovare a fine anno a tentare con fatica di recuperare nella mia memoria, sempre più traditrice, gli album e le canzoni che avevano fatto battere il mio cuore nei trecentosessantacinque giorni precedenti e così mi sono messo di buona lena a scrivere e scrivere, a imprimere su carta (o, più spesso, su supporto telematico) i miei pensieri e le mie (opinabilissime) opinioni su tutta la musica che più mi colpiva.
Eppure non tutto è andato per il verso giusto.
Facendo un bilancio, quasi un terzo dei miei album preferiti è rimasto fuori dalle “recensioni” di TRISTE©. E molti altri, pur avendomi colpito e coinvolto, non sono riuscito ad approfondirli nel modo adeguato (mi vengono in mente l’ultimo di Marissa Nadler, l’esordio degli Aeon Station, il delicato lavoro dei Pleasance House, il secondo lavoro dell’australiana Jessica, ma potrei elencarne a decine).

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Le firme di TRISTE©: il 2021 di Peppe Trotta

Peppe Trotta per TRISTE©

La fine di un anno è sempre sinonimo di riepilogo e bilancio. Giunti in fondo ci si ritrova a fare conti, valutazioni, a volte buoni propositi e arriva immancabile anche il momento di proporre un resoconto degli ascolti più assidui cercando di mettere in fila i dischi che più ci hanno fatto compagnia. Non una classifica – malgrado mi ritrovi a stilarne, continuo a considerarle pretestuose e poco rilevanti – ma un semplice elenco di itinerari sonori apprezzati particolarmente che andranno a sommarsi a quelli che di anno in anno continuano ad essere presenti.

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