Pavo Pavo – Young Narrator in the Breakers

pavopavo_youngnarratorinthebreakersAlbert Brändli per TRISTE©

Che l’estate sia finita non vi è alcun dubbio, anche qui in Sicilia, dove generalmente possiamo godere di giorni perlopiù assolati e stare intere giornate a gironzolare senza tenere in mano un ombrello fino a che il calendario non sia arrivato al capolinea.

Invece eccolo qui, quel freddo gelido che ti costringe ad assumere una postura che non giova alle spalle e che ti impone sempre più di stare in casa.

In più, oggi, piove a dirotto.

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V/A – It Is Something To Have Been

va_itissomethingtohavebeenVieri Giuliano Santucci per TRISTE©

It is something to have wept as we have wept,
It is something to have done as we have done,
It is something to have watched when all men slept,
And seen the stars which never see the sun.

Sarebbe bello poter dire, alla fine, di aver vissuto “una vita immeritatamente felice”. E’ quello che disse Gilbert Keith Chesterton prima di morire.

Ma anche quando le cose non vanno per il meglio, cerchiamo di ricordarci che, dopo tutto, “it is something to have been”.

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Gareth Dickson – Orwell Court

garethdickson_orwellcourtPeppe Trotta per TRISTE©

La neve è stata una costante dei miei inverni da bambino. Dove vivevo non mancava mai e scandiva il trascorrere della mia prima infanzia. Da quando vivo al sud, tanto tempo ormai, il sole e l’afa dell’estate hanno gradualmente preso il posto della lieve danza di fiocchi bianchi.

All’inizio era straniante non ritrovarsi immerso nel paesaggio ovattato, poi lentamente un’abitudine ha sostituito l’altra. A volte però mi ritrovo ancora a sentire questa strana mancanza senza volerla minimamente cancellare perché alcune assenze sono speciali, altre invece per fortuna vengono colmate.

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Michael Lane @La Cartiera – Catania, 30/10/2016

michalelane_lacartiera1

Foto della nostra Giulia Belluso

Sara Timpanaro per TRISTE©

Ciò che mi piace di più di una fotografia è la capacità di raccontare una storia cominciando da quel breve frammento. Amo molto sfogliare gli album di famiglia, vedermi da bambina, guardare i colori delle foto che invecchiano nel tempo e cercare di ricordare chi ero, cosa pensavo, ma sopratutto ricordarmi cosa sognavo ad occhi aperti.

La ricerca del proprio sé è una delle grandi domande dell’uomo e, per quanta letteratura è stata scritta e si scriverà, per me rimarrà un viaggio strettamente personale, fatto di scelte che a volte mettono in difficoltà.

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Carla dal Forno – You Know What It’s Like

carladalforno_youknowwhatitslikePeppe Trotta per TRISTE©

La mattina è il momento della giornata maggiormente contraddistinto da una ritualità costante. Quel passaggio dal torpore del sonno alla piena efficienza della veglia si concretizza quotidianamente attraverso una serie di gesti ormai automatici.

Tappa fondamentale è affacciarsi dal balcone è guardare il cielo per capire cosa mi aspetta e procedere nella preparazione.

Oggi mi sono ritrovato un impenetrabile strato di nubi grigie e minacciose, un tappeto impenetrabile che trasmette un senso profondo di inquietudine. Lo stesso sentimento che pervade l’intera durata di You Know What It’s Like di Carla dal Forno.

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