Open To The Sea – Watering Paper Flowers And Snakes

Era il 2017 quando Enrico Coniglio e Matteo Uggeri pubblicavano un primo lavoro condiviso intitolato Open To The Sea, itinerario sonoro immaginifico creato dosando sapientemente ricerca melodica e manipolazione elettronica. Quella che avrebbe potuto essere una collaborazione unica si è poi tramutata in un progetto vero e proprio, che da quel titolo ha tratto denominazione producendo con cadenza costante tasselli ulteriori nel corso degli anni. Dal 2022 ai due si è sommato, oltre a quello di tanti musicisti chiamati in causa di volta in volta, il contributo di Saverio Rosi, innesto divenuto stabile l’anno successivo con la pubblicazione di Ten Rooms Under The Sea.

L’ultima fatica del trio è un disco doppio che esattamente nuovo non è. Come denunciato chiaramente dal titolo si tratta della riedizione di quel Watering a Paper Flower prodotto in edizione limitata per Fluid Audio nel 2021, affiancato da un secondo cd che riprende ed in parte rielabora materiali inclusi in diversi ep digitali e contenuti extra – tra cui A Waterfall of Snakes nella sua interezza – ed un solo inedito.

Se la prima metà ripropone l’animo più malinconico del marchio innestato su trame armoniche fragili e sottile grana elettroacustica, la seconda ne svela l’immaginario onirico spesso permeato da un lieve senso del ludico. Uno sguardo ampio, aperto sulle diverse forme assorbite, sovrapposte e fuse in modo trasversale ripensando all’eleganza della scrittura di David Sylvian, alle ombre striscianti di casa 4AD, alla bellezza del cadere nella tana del Bianconiglio lasciandosi stupire da piccoli dettagli trasposti in angoli impensati.

Tutto è possibile in questo universo sonoro surreale, una nenia rituale può interagire con un tessuto strumentale in bilico tra post-rock e jazz (Shallows Of The Black Sea) e lo stesso vale per gli echi ambientali che scorrono in filigrana su sonorità modern classical (It Comes, Ineluctable), ricordandoci quanto sia importante per l’uomo la memoria, la consapevolezza del proprio passato. C’è poi spazio per ambientazioni d’incanto in cui voci fanciullesche spaziano tra risonanze giocose e frammenti melodici (Because I Was In The Radio Days Again), dilatazioni ambient diafane guidate dal rumore dell’acqua (Or It’s Never too Early For Xmas Decorations) e costruzioni avant-jazz sinuose (For the Waters Underneath Milan).

Un paesaggio cangiante perennemente immerso in una nebbia ipnogogica avvolgente, che si rivela in tutta la sua cristallina bellezza dimostrando quanto a volte sia necessario tornare sui passi percorsi per offrire l’occasione di (ri)scoprire qualcosa colpevolmente mancato.

2 pensieri su “Open To The Sea – Watering Paper Flowers And Snakes

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