Fiamma Giuliani per TRISTE©
Che meraviglia quando gli alberi spogli si riempiono prima di gemme e poi di fiori delicati simili a una trina!
Sebbene sappia che il fenomeno si ripete ciclicamente, ogni volta l’aspettativa della primavera e l’esplosione di colori mi riempiono di meraviglia come se fossero eccezionali e stupefacenti.
Tuttavia, negli ultimi anni sto notando che le fioriture sono sempre più in anticipo e, insieme alla gioia di abbandonare il grigiore invernale, cresce l’inquietudine per i cambiamenti climatici e i segnali di scompenso sempre più evidente che il nostro pianeta ci lancia.
Da qualche tempo, parlare di ecologia è diventato di moda in qualunque ambito e, devo dire, che l’ultimo lavoro dei Lanterns On The Lake, “Spook The Herd” (uscito per Bella Union) insiste parecchio sull’argomento.
Va però detto che, ascoltando l’album con attenzione e concentrandomi sui testi, ho notato che il tema viene trattato in maniera sentita e partecipata, come se stesse veramente a cuore alla band di Newcastle.
Fa da protagonista in tutte le canzoni la voce delicata e toccante di Hazel Wilde, che svetta in “Every Atom”, “When It All Comes True”, “Secrets And Medicine” e “A Fitting End”, accompagnata da arrangiamenti solidi e capaci di non sovrastare il canto emotivamente trascinante.
Ancora diversi sono pezzi come il secondo singolo “Baddies” e “Blue Screen >Beams”, più energici e trascinanti, in cui la batteria si fa sentire e il ritmo è serrato non solo musicalmente ma anche dal punto di vista dei testi.
Vi è poi il brano forse più bello e potente dell’album, “Before They Excavate” in cui i riferimenti a una imminente sconvolgimento apocalittico si mescolano a un senso di dovere e forza di fare qualcosa per il mondo, prima che sia davvero troppo tardi e questa necessità di contrapporre un minimo di solidità a quest’epoca instabile si ritrova sia in “Swimming Lessons” che in “This Is Not A Drill”.
“Spook The Herd” è un disco allo stesso tempo sconvolgente e pieno di speranza, in cui le preoccupazioni per il pianeta e la società non sono incompatibili con la prospettiva di un mondo migliore e la possibilità che qualcosa accada davvero, se lo vogliamo.
Si tratta di un lavoro contemporaneo senza essere furbo o ammiccante, di grande eleganza e vitalità, in cui ogni canzone è eloquente e piena di aspettative per un domani migliore, nonostante tutto.