
Peppe Trotta per TRISTE©
Se mi venisse chiesto quale è stato l’ultimo disco di debutto ad avermi folgorato fin dal primo ascolto senza mai cedere una briciola in intensità nel corso degli anni, non avrei alcun dubbio su cosa rispondere. Lovetune For Vacuum fu amore puro al primo ascolto, rapimento ed estasi che nel tempo si sono rinnovati, anche se con forza minore, nei lavori successivi firmati Soap&Skin.
Le lunghe pause tra un album e l’altro – in parte dedicate alla passione per il cinema culminata nella realizzazione della colonna sonora di Des Teufels Bad in cui recita nel ruolo di protagonista – hanno ulteriormente alimentato la sete di nuove canzoni, colmata adesso, a ben otto anni di distanza da From Gas to Solid / You Are My Friend, dalla pubblicazione di Torso.
La scelta di una intera scaletta di cover potrebbe risultare spiazzante, ma chi conosce la traiettoria artistica di Anja sa quanto le rivisitazioni siano parte del bagaglio musicale espresso, sia dal vivo che su disco. Soprattutto omaggi ai propri riferimenti – Nico su tutti, la cui Janitor Of Lunacy è parte delle sue scalette fin dalla prima ora – ma anche manipolazione di brani a cui ha sentito la necessità di aggiungere o sottrarre qualcosa.
La compartecipazione all’atto creativo originario, la voglia di trasfigurarlo fin a renderlo specchio di una parte di se stessa, guida la musicista austriaca nel plasmare un viaggio sonoro cronologicamente e stilisticamente trasversale, nel quale compaiono affiancati Hans Zimmer e Lana Del Rey, 4 Non Blondes e Doors, tutti rivisitati imprimendo la personale impronta umbratile e profondamente viscerale. Il folk lussureggiante marca Sufjan Stevens di Mystery Of Love assume così una dimensione intimista nel pianismo rifinito da archi e fiati, così come trova posto la trasfigurazione ancor più dolente e teatrale di Voyage, Voyage, rifacimento già presente in Narrow.
Sottoposte all’azione di ricomposizione della Plaschg trovano rinnovata linfa capisaldi quali Pale Blue Eyes dei Velvet Underground – convertita in inno siderale – e pagine memorabili della storia recente come Girl Loves Me tratta dal testamento in musica di Bowie, riproposta in un alternarsi incessante di scarnificazione e orchestralità solenne.
Torso definisce così un ritratto intimo sotto forma di collage di immagini altrui, riflesso di un animo che non cessa di regalare emozioni scegliendo di volta in volta una forma consona, ribadendo qui quanto anche appropriarsi della materia altrui possa essere arte pregevole.