Lavender Child – Reflections

Peppe Trotta per TRISTE©

Un altro anno è appena finito, e come sempre è stato tempo di consuntivi e buoni propositi, che spesso saranno regolarmente disattesi.

Quel che di certo non si riesce ad evitare é continuare a chiedersi in cosa ci siamo migliorati e cosa ancora dobbiamo limare per sentirci infine soddisfatti di noi stessi.

Aderisce perfettamente a tale spirito l’intento che ispira le tracce del breve debutto di Lavender Child. Ognuna di esse, come dichiarato dalla stessa autrice, nasce infatti come libero pensiero sul senso del suo stare al mondo e su come ciò influisca sull’ambiente che la circonda.

Partendo da stratificati ed eterei loop vocali l’artista canadese plasma le proprie meditazioni traducendole in oniriche canzoni i cui testi nascono dalle vibrazioni emozionali trasmesse dai vocalizzi generanti e successivamente rifinite lavorando in studio con i musicisti che la accompagnano.

Il risultato di tale processo è una delicata sequenza di vaporose narrazioni dal pathos pronunciato derivante dall’interpretazione enfatica e teatrale che funge da collante che unisce con somma coerenza le fiabesche e sinuose movenze di Beautiful Landscape e Happy Illusions, alle delicate e fragili trame della più accessibile Plutomania e al lirismo evanescente della conclusiva Reflections.

Una piccola oasi di pace nella quale rifugiarsi ripensando a noi stessi.

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