Peppe Trotta per TRISTE©
I misteriosi paesaggi delle profondità marine sono da sempre fonte di tenebrosa suggestione.
Al suo interno, tra mito e letteratura, sono innumerevoli le creature che vi si annidano alimentando un immaginario fervido ed oscuro.
Basti pensare al Leviatano biblico o a Scilla e Cariddi, all’ittiosauro di Viaggio al centro della terra o all’enorme mostro marino di Ventimila leghe sotto i mari.
Ad uno di essi, il Makara della mitologia indiana, è ispirata ed intitolata la prima collaborazione tra l’argentino residente a Barcellona Marcelo Schnock alias Olec Mün e il canadese di stanza a New York Michael Sarian.
Quattro capitoli densi e cinematici danno forma a questo viaggio epico, tutti interamente incentrati sulla totale fusione di sinuose modulazioni plasmate da Olec Mün ai sintetizzatori e trame cristalline di tromba e flicorno disegnate da Sarian.
Un suono saturo venato da strisciante inquietudine in cui si incrociano correnti dai sentori kosmische e venature jazz, combinati in un flusso mutevole che riecheggia la costante diversa identificazione della creatura protagonista del racconto.
A tratti, quando attraverso l’utilizzo degli effetti il suono dello strumento di Sarian subisce una maggiore trasfigurazione, emergono stralci del quarto mondo hasselliano (“Ravda”), mentre le progressioni sintetiche più dinamiche rimandano alle visioni retro-futuristiche del Vangelis di “Blade Runner” (“Polinei”).
Il risultato è una breve fuga in un immaginario oscuro e accattivante, prima prova di una sinergia che ci auguriamo possa trovare ulteriori, più estesi sbocchi.