Dinosaur Jr. – Sweep It Into Space

Emanuele Chiti per TRISTE©

C’è stato un momento nella storia, circa venti anni fa, in cui ai miei occhi sembrava che se una band nata e cresciuta tra gli anni ’80 e gli anni ’90 e che avesse avuto come trademark il suono delle chitarre distorte (cioè il suono che un sedicenne poteva associare a quel periodo lì come sintomo di musica “di qualità”, e fa tenerezza come cosa ma così era) e che non avesse fatto il grande salto verso questi nuovi suoni e mood provenienti da altre sfere (insomma quel mondo vago fatto di Massive Attack, Aphex Twin e Orb che avevo in testa all’epoca, i suoni “del futuro”, chiamiamoli così) sarebbe stata de facto una band fallita e decotta.
Fica da vedere dal vivo magari, ma non c’era nulla di progressivo e futuristico ai miei occhi, ancora la chitarra, il basso, la batteria, le distorsioni, il pogo, e basta no, metticelo quel campionamento, quel breakbeat, chiama quel DJ di grido e basta.
Colpa di Adore, di Kid A e anche Trent Reznor ci ha messo del suo. Eravamo la nuova generazione, di pochissimo post generazione X, e pretendevamo qualcosa di più. Il futuro.

Ecco, questa fregnaccia romantica credo di averla accantonata il giorno in cui ho preso la patente dopo non molto e quindi potevo a) ascoltarmi i cd in macchina a tutto volume e soprattutto b) andare a mille concerti al mese, godendo di una relativa libertà, ben riposta visto che si riversava essenzialmente in presenze fisse nei locali dove passavano le band che suonavano live, quindi nella gran parte dei casi in quel periodo suonavano le benedette chitarre.

Perché questo incipit? Beh, la storia si risolve da sola: è uscito un disco nuovo dei Dinosaur Jr. e, vedete un po’, suona proprio come deve suonare. Cioè come un disco dei Dinosaur Jr. Per dire: lo sto riascoltando proprio ora e sta passando Walking To You e questa canzone potrebbe stare su qualunque disco dei Dino Jr. da You’re Living All Over Me in poi.
Questo è un male? Questo è un bene? La democrazia ci piace con tutti i suoi limiti, i gusti musicali sono soggettivi ma no, ecco: questo è solo che un bene.
Avete presente quando sentite un profumo che vi riporta indietro nel tempo, a quando eravate bambine/i oppure adolescenti? Magari un bel ricordo (me l’auguro!). Il riff di Walking To You, la voce di J Mascis, la sezione ritmica, ecco, sembra tutto cristallizzato perfettamente nel tempo.
Maniera? Non lo so, francamente non mi interessa, non sono un critico e non faccio critica musicale, ne’ per studio ne’ per lavoro. Capisco o credo di capire quando qualcosa è al punto giusto al momento giusto e i Dinosaur Jr. sono fermi in quel punto giusto dal 1985.

Sweep It Into Space è un album che scorre fluido e veloce: la maggior parte delle tracce, a partire dall’iniziale I Ain’t passando per To Be Waiting e appunto Walking To You, sono emblematici dello stile dei nostri, intervallate da ballate più soft come I Ran Away o la conclusiva You Wonder (meravigliosa). Il mio pezzo del cuore: I Met The Stones, sia per il titolo, sia per quel riffone iniziale che dice tutto quello che deve dire. Rock power ma con il cuore.

Incontrai J Mascis per un concerto che organizzammo due anni fa: fu una serata bella e strana e nevrotica e di nuovo bella. Gli avrei voluto dire tante cose, ma io con i miei miti sono sempre timido e J Mascis è proprio come ti aspetteresti J Mascis, o come ti aspetteresti un disco nuovo dei Dinosaur Jr.: al posto giusto e nel momento giusto, a prescindere.

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