Carlotta Corsi per TRISTE©
Per quanto corra via, lontano lontanissimo, la musica sarà sempre quella in grado di portarmi a casa ancora, per mano, come si tiene un bambino in preda ad una crisi di pianto mentre si asciuga le lacrime con il braccio, urlando a squarciagola.
Non sento quasi più nulla, di questi giorni, mi pare di perdere sempre di più il contatto con le cose e le persone, ma su Call Me Home di Sasami ho sussultato e finalmente, i miei occhi secchi si sono di nuovo bagnati.
Arrivo solo adesso a Squeeze, album uscito a febbraio. Non tanto tempo fa, in realtà, ma di questi tempi sembra il secolo scorso.
Sono al primo ascolto e già sento il bisogno di parlarvene: Sasami Ashworth, classe ‘90, californiana di Los Angeles, nel 2019 uscì con Sasami, il suo album d’esordio che piacque tanto un po’ a tutto. Se è piaciuto anche a voi, questo suo nuovo Squeeze, allora, di certo vi inebrierà.
Non c’è solo la musica. Anche le visual sono bellissime, mi ricordano la forza e la meccanica incredibile di alcuni insetti, soprattutto quelli femmina, che predano ed uccidono, perché nel mondo animale è così.
I brani mi prendono tutti e potrei parlare di Skin A Rat oppure di Feminine Water Turmoil: And that’s the cruelest part
At the bottom of a wasted heart
After the curtain call
The greatest love of all
Ci sono artisti o, in questo caso, artiste in grado di creare una sinergia tra testi e melodia così fluida e così piacevole da ascoltare che scrivere e comporre sembra quasi un lavoro facile. Sasami è così. La sua musica e le sue lyrics scorrono così pure e semplici da sembrare sgorgare direttamente dal suo cuore, o dall’organo interno che presiede alle creazioni artistiche.
Questo splendido work of art spazia dall’alternative metal, di quelli più abrasivi – come Say It o Sorry Entertainer – a una struttura che, in maniera indiscutibile si può definire indie, per poi avere sprazzi digital che mi fa pensare ad alcune vibrazioni giapponesi, 2008 circa, Miyaviane.
Una ricerca del suono davvero accuratissima.
Le parti vocali rimangono più raw, decisamente ancorate allo stile precedente di Sasami, il che non dispiace, essendo, tutto sommato, un tratto distintivo e coerente della sua produzione musicale.
Per chiunque senta la pesantezza dei propri giorni addosso e o cerchi di scappare da se stesso, come molte volte faccio io, Squeeze è un ottimo punto di partenza. Ci sono dentro tutte le componenti per una vera e propria morte e rinascita.
Per almeno il tempo di un album.
https://sasami.bandcamp.com/album/squeeze