
Peppe Trotta per TRISTE©
Sorprese non pochi amanti della wave dai tratti più oscuri ritrovare Dominic Appleton e la sua voce iconica protagonista di un album che non recasse la sigla Breathless o This Mortal Coil. La sua attività musicale è nata e rimasta legata indissolubilmente a quella della sua band, a dispetto di una produzione dai tempi sempre più dilatati. A riuscire nel miracolo – con la complicità indiretta di Ivo Watts-Russel della 4AD – è stato il nostro Matteo Uggeri, musicista prolifico quanto poliedrico che lo ha inizialmente contattato per la realizzazione di un brano dei suoi Open To The Sea e successivamente coinvolto in un progetto pienamente condiviso.
Realizzato scambiando materiale a distanza, Starlight And Still Air ha visto la luce nel 2021 trovando ottimo riscontro di pubblico e critica. Un album sfaccettato capace di coniugare sperimentazione elettroacustica e attitudine pop attraverso un mix sapiente di generi e punti di osservazione inusuale degli stessi. La soddisfazione dei due autori diede l’avvio quasi contestuale ad un’opera seconda, terminata e prodotta a cura della Silentes di Stefano Gentile a quattro anni da quell’apprezzato esordio.
Viste le premesse non sorprende che There Will Be Fireworks si muova all’insegna della continuità, ripartendo dalle stratificazioni complesse dirette da Uggeri – ancora una volta supportate da un nutrito gruppo di sodali – e dalla sezione vocale profondamente malinconica di Appleton. A cambiare è soprattutto l’atmosfera generale del disco, maggiormente crepuscolare ed il ricorso ad una forma canzone più nitida, presente solo in parte nel predecessore.
È notevole come il cantato dell’inglese sappia adeguarsi con personalità ad ogni declinazione proposta, assoggettandosi a devianze dub (The Not Dead) – ampiamente esplorate da Uggeri con la complicità di Nigel Ayers – tentazioni ambient (Relief) e destrutturazioni elettropop vorticose (Friction). Fondamentale rimane il ruolo delle ritmiche, con l’alternanza di linee pulsanti dai sentori tribali (Time, Moth To The Flame), cadenze downtempo bristoliane (This Desert) e pattern intricati (All the Love that StaNDs Beside Us) a strutturare un insieme ibrido di brani dalla forma cangiante, ma dal tono profondamente coeso.
There Will Be Fireworks non si limita dunque a dare conferma della bontà di una formula già espressa, ma si pone come sua messa a punto e ulteriore espansione. Detto ciò viene spontaneo augurarsi che la complicità tra i due prosegua offrendoci nuovi sprazzi di cristallina bellezza di cui godere.
Pingback: (Make Me A) TRISTE© Mixtape Episode 237: Starlight Assembly | Indie Sunset in Rome