Ah, l’Islanda. Ma quanto l’amiamo? Quanto ci piace l’idea di andarla a visitare? Però fa un bel freddo. Più di quello che blocca Roma a Gennaio con due dita di neve. Anche più freddo che in Molise. Però ora le compagnie low cost hanno aperto per Reykjavík e magari a luglio/agosto un pensierino si può anche farlo.
Gran parte del crescente amore che l’Islanda ha visto proclamarsi negli ultimi anni è senz’altro dovuto alla sorprendente produzione musicale/artistica che la piccola isola ha saputo regalarci. E i Sigur Rós hanno sicuramente giocato uno dei ruoli principali nel creare l’immaginario comune di questa terra.
Il loro ultimo disco, Valtari, è uscito a Maggio di quest’anno. Un buon disco, che ricalca le atmosfere tipiche della band, senza aggiungere nulla di nuovo ma continuando a tenere molto alto il livello della loro produzione.
Quello che di nuovo hanno voluto proporci, però, è stato proprio il Valtari Mystery Film Experiment: la band ha dato a diversi registi (tra i quali anche Floria Sigismondi, Ryan Mcginley, Alma Har’el) un piccolo budget e li ha lasciati liberi di produrre dei video, lasciandosi ispirare dai brani del disco. Sedici video (o meglio sedici corti) sono stati prodotti e riuniti poi in un’unica proiezione, Valtary Film Experiment.
Tale proiezione è avvenuta in (semi) contemporanea in tutto il globo, compresi posti sperduti come l’Antartide. Fortunatamente, tra le varie location, anche Roma ha partecipato all’evento. E siamo molto contenti che ad aggiucarsi la possibilità di proiettare il film di Valtari siano stati Unplugged in Monti e, quindi, il Black Market, dove l’atmosfera ha sicuramente aiutato a meglio gustare le immagini (e i suoni) di questo evento.
Per quanto riguarda il film, non credo sia possibile fare una descrizione: tutti i registi, come suggerito, hanno puntato a “cogliere l’attimo” dell’emozione, trasportati dalle note dei Sigur Rós. Posso solo menzionare quelli che, a titolo strettamente personale, ho apprezzato di più, invitandovi comunque a vederli tutti sul sito stesso della band.
– Il curiosissimo ég anda di Ragnar Kjartansson
– Leaning towards solace di Floria Sigismondi
– Varúð di Inga Birgisdóttir
– Ekki múkk di Nick Abrahams
– Varúð (sì, ci sono più video ispirati dalle stesse canzoni) Björn Flóki
– Fjögur píanó di Alma Har’el
Come detto però, ad ognuno il suo. E tutti meritano di essere visti, specialmente se in una bella atmosfera come quella di questa serata.
Ora tutti a prenotare per l’Islanda.