Quando tempo fa i ragazzi di Unplugged in Monti annunciarono la futura data di Maximilian Hecker al Black Market ebbi due conferme: la prima è che sto invecchiando, visto che ricordo come un tempo lontanissimo le prime note di questo tedesco che insieme ad altri (Radiohead, Sigur Ros etc etc) contribuivano a riempirmi le orecchie di dolce malinconia; la seconda, che oramai Unplugged in Monti (con il Black Market) sia una delle miglieri realtà della Capitale, capace di portare concerti di grande qualità in una location intima e capace di amplificare l’impatto delle performance.
Maximilian Hecker ha avuto il suo momento di massimo splendore all’inizio del nuovo millennio, quando con Infinite Love Songs e Rose era riuscito ad imporsi col suo pop etereo e malinconico. Gli ultimi anni hanno forse visto diminuire la vena creativa del nostro, che comunque anche con l’ultimo disco targato 2012 (Mirage Of Bliss) ha saputo confermare le proprie capacità compositive e la propria sensibilità musicale.Questa sera Maximilian si presenta con Felix Räuber, cantante della pop band tedesca Polarkreis 18, che lo sta accompagnando in questo ultimo tour. Sulle note del pianoforte di Hecker i due danno vita ad una serata dal grande impatto emotivo, trasportandoci in una dimensione eterea in cui la lieve malinconia delle melodie sembra dare un suono alla pioggia che sta cadendo sulle strade di Roma.
Räuber dimostra di avere una gran voce (almeno fin che l’alcool, negli ultimi due pezzi, non prende un pò di sopravvento sulla sua lucidità), capace di raggiungere le più vaste estensioni. Ma è la pacata voce di Hecker a dare il tocco di particolarità decisiva per lasciare un ricordo vivido dei pezzi.
Un concerto molto intimo. Nel senso che ha toccato le nostre corde più interne. Un concerto che è riuscito a tirare fuori un pò di sentimento nelle mie parole. Ma che volete farci, in fin dei conti sono Triste©.