Giacomo Mazzilli per TRISTE ©.
I campi di lavanda che corrono lungo la valle del verdon, quelli che trovano il loro apice nella piana di Valensole a Luglio, offrono al mondo uno spettacolo unico.
Adoro pensare alle braccia che hanno creato tali piane di arbusti viola. Come quando, camminando nei sentieri di Manarola mi chiedo se mai, chi ha creato tali terrazzamenti, si sia immaginato un giorno di trovarli pieni di turisti.
Burning lavender over the oven
Filling the space with a strange kind of lovin’
Look after me now ‘cause I’m lost, woman
Vivendo in Francia, adesso, faccio molti paragoni con l’Italia. Li ho sempre fatti anche prima, fra Italia e Regno Unito, ma in un certo senso Italia ed Inghilterra sono universi distanti, culture molto diverse, paesi opposti: da un lato un paese che giustifica tutto a causa della propria storia, dall’altro uno che sacrifica tutto sull’altare del progresso.
Ma parliamo di Half Waif, is this all there is? Progetto solista di Nandi Rose Plunkett, ex tastierista dei Pinegrove, concentrato di synth-pop epico e drammatico. Un disco intenso dall’apertura di Lavender Burning, un’ode ai vuoti (Just tryin’ to fill this hole that once held my whole being), ai profumi ed al passato. Un pezzo appassionante e complesso.
La prima parte della album serve ad illustrare il ventaglio creativo di Nandi, con Torches che innalza ritmi avvincenti, perseguiti poi in Keep It Out, con liriche e incisi molto più scandinavi. Poi ci addentriamo, con Silt, nel suo stato mentale, prima di scoprire il lato più personale di quest’artista affascinante in Back in Brooklyn: The further away I walk, the more I am to whisper. Ed è con la sua voce a volte sussurrata che mi conquista.
Quando arrivo a Leveler, mi chiedo per quale motivo non sia la canzone conclusiva, questa meravigliosa progressione sonora condita da parole forti, eterne, parole che riempiono i vuoti. Ma forse lo scopo di questo brano è scoprire la trama che sotterraneamente sostiene l’album. Quando arrivano Salt Candy e poi Ocean Scope, siamo già entrati in un’altra fase, in cui la fisicità non è più descritta ma solo immaginata.
I campi di lavanda di Valensole, sono incantevoli a Luglio. Si apprezzano passando lungo il freddo di Febbraio, e la rinascita di Marzo quando lungo il cammino, i paesaggi sono imbiancati dai mandorli in fiore. Noi tutti ci chiediamo dove ci porteranno le nostre azioni, o se mai saranno apprezzate.
A volte lo facciamo per il nostro bene, a volte perché è giusto, a volte perché, senza motivo, sappiamo che è quello che dobbiamo fare. Credo sia importante farlo con amore e passione, ed è questo il più grande insegnamento di Lavender.
If love’s not the answer then what’ll I do, I’ll be happy that I knew you