Francesco Blasilli per TRISTE©

Parliamoci chiaro.

Sicuramente non è bello come il precedente Sleep well beast. E’ anche decisamente troppo lungo. E poi tutte queste voci femminili alla lunga sono un po’ stucchevoli.

Non possiamo nascondere una realtà oggettiva. Però, tranquilli, I’m easy to find è un disco bellissimo.

Non c’è bisogno di cercare parole troppo ricercate, quando la semplicità esprime tutto.
Bellissimo.

Con l’anima evocata da You had your soul with you che non vi abbandonerà mai in ogni singolo momento del disco. Anche in quello che vi sembrerà superfluo o già sentito.

Perché la musica dei The National ha un’anima, una luce silenziosa (Quiet light) che illumina e scalda i nostri cuori. Impossibile non amare la title track I’m easy to find: la passione è semplice da trovare nei The National.

Impossibile non perdere la testa per la magia di tutte le voci che s’intrecciano come tanti tornanti in Hairpin turns. Scontato ballare lentamente, con le braccia intorno al proprio corpo, mentre scorrono le note di Oblivions.

Il coraggio di mettere in secondo piano la voce di Matt Berninger è premiato dalla presenza di artiste di altissimo livello. Su tutte Gail Ann Dorsey (già corista e bassista di David Bowie e presente in numerosi brani dell’album tra cui l’avvolgente Hey Rose e la dolcissima Roman holiday), la cui voce esplode nel brano di apertura dell’album con la stessa dolcezza di un raggio di sole su una collina verde, dopo un temporale estivo.

Il finale di Light years racchiude tutto il bello che può essere compresso in tre minuti. Regala un senso a tutto il disco, a una giornata faticosa, a un brutto momento.

Emoziona così tanto da lasciare senza parole.