Giulia Belluso per TRISTE©
Voi: “Where do you go when you dream?”
Io: “Mmh… “Strange To Explain”.
Ecco che, finalmente, dopo tre anni di silenzio tornano in scena i WOODS con un nuovo album: undici tracce di psichedelia folkeggiante e moderna.
“Strange To Explain” è il titolo del loro nuovo lavoro, reso attualissimo dall’utilizzo di una strumentazione ricca e varia, dalle solite felici intuizioni melodiche e da ritmi rilassati e a volte bucolici.
Il disco ricorda quasi una jam session serena e disinvolta, che “inietta” in vena dell’ascoltatore la colonna sonora del prossima viaggio acido, un caleidoscopio di calde immagini estive, di falò, di onde e l’ammaliante canto delle sirene del mare all’imbrunire.
Le melodie sognanti e i ritmi netti dei Woods cantano di sogni, notti, vuoto e esperienze sconvolgenti, che sembrano avere un senso solo alle prime luci del mattino.
Attraverso la voce in falsetto e i testi di Jeremy Earl, le canzoni di Strange To Explain, quasi inconsciamente, vanno alla ricerca di risposte sulle inquietanti realtà della vita, miscelando tristezza, confusione e un confortante mistero e riescono perfettamente a trasformare gli “incubi” in musica avvincente e di “buon umore”.
Questa calda release allucinogena è certamente un ritorno raggiante e ruggente, particolarmente adatta in un momento in cui la vita è incerta e davvero strana da spiegare.
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