Francesco Amoroso per TRISTE©
Perché le canzoni che ascoltavo da ragazzo mi sono rimaste in mente molto più di qualsiasi cosa ascolti ora?
Pare esserci una risposta scientifica: psicologi e neuroscienziati hanno confermato che ciò che ascoltiamo in adolescenza mantiene una grande influenza sulle nostre emozioni. A quanto pare il nostro cervello si lega alla musica che ascoltavamo da ragazzi in maniera più salda rispetto a qualsiasi altra cosa ascoltiamo da adulti.
Non è quindi solo colpa nostra se soffriamo di “nostalgia musicale”, se sembriamo pigri e non sentiamo il bisogno di cercare novità o ascoltare musica che esuli dai generi che abbiamo amato da ragazzini: è, invece, in gran parte colpa del nostro cervello.
Studi scientifici hanno certificato che, a parte l’amore e le droghe, nulla provoca una reazione emotiva come la musica che, stimolando le regioni del cervello che regolano il piacere e che rilasciano dopamina, serotonina, ossitocina e altri elementi neurochimici, ci fa sentire bene.
Vale per tutti, a tutte le età, ma, dicono sempre i “professoroni”, fra i 12 e i 22 anni il nostro cervello subisce veloci sviluppi neurologici e la musica che apprezziamo in quel periodo sembra restare legata al nostro sistema nervoso per sempre.
Io credo di essere stato fortunato: la musica del decennio dal 1982 al 1992 era bellissima, ma naturalmente a inficiare il mio giudizio potrebbe essere il mio cervello che mi inganna rilasciando sostanze chimiche che mi inducono in errore.
Sta di fatto che tra la new wave, il post punk, lo shoegaze, la 4ad, la Creation, la Sarah e chi più ne ha più ne metta, sono davvero tante le canzoni e i generi che scatenano in me sensazioni di nostalgico piacere.
Per fortuna, al contrario di tanti altri anzianotti nostalgici, mi rimane una grandissima voglia di scoprire e di ascoltare novità, ma certe sonorità (l’avrò certamente già ripetuto all’infinito) mi scatenano tanta di quella serotonina, dopamina e ossitocina che non posso fare a meno di provare emozioni fortissime.
I Clubwater sono una band di Bandung, Indonesia e, evidentemente, anche da quelle parti c’è qualcuno che preferisce un album dei Brighter o dei Field Mice a un tiro di coca. Le loro sonorità sono, infatti, affini a quelle di alcune tra le più amate band del catalogo Sarah Records: un indiepop melodico, emotivo e freschissimo fatto di chitarre jangly, voci delicate, melodie deliziose e atmosfere malinconiche e sognanti.
A volte non serve molto di più per emozionarsi e i Clubwater riescono a regalarmi un istante di pura felicità ogni volta che ascolto le loro canzoni.
Incidono per la magnifica etichetta (prevalentemente produttrice di cassette) indonesiana Shiny Happy Records, ma è chiaro che la loro testa e il loro cuore sono ben saldi in quel di Bristol.
Canzoni come “Adult Angst”, già disponibile da tempo, “Secret Smile” o “Lonesome Song”, a sentirle attentamente, hanno forse qualche vaga influenza orientale ma è sempre il jangle-pop più classico (e ben fatto) a comandare.
Così come alcuni compagni di etichetta (The Lousy Pop Group sono un’altra band da seguire se si amano certe sonorità, così come i filippini Cinéma Lumière) sembra che gli indonesiani abbiano mandato a memoria il catalogo dell’etichetta di Clare Wadd e Matt Haynes, e canzoni ingenue e sincere, come “Harmony “e “You” rappresentano il lato più malinconico e sommesso di quell’esperienza musicale, a metà strada tra gli Aberdeen e i magnifici Brighter.
E non è certo un caso, del resto, che siano proprio i Brighter ad essere omaggiati con la cover della commovente “Half-Hearted” in chiusura di scaletta (che è anche il brano nel quale il delizioso accento orientale del cantante emerge in maniera più netta).
I Clubwater non inventano nulla: queste canzoni potrebbero essere contenute in qualsiasi (ottimo) album indie-pop uscito tra il 1987 e il 1994, ma, grazie a titoli come “Secret Smile” o “Happiness”, riescono a stimolare nel mio cervello la produzione in grande quantità di tutte quelle sostanze di cui necessito per sentirmi bene.
Così, grazie alla loro musica, sono felice, allegro, nostalgico e malinconico, anche se solo per il breve volgere di 23 minuti e 29 secondi.
Tuttavia quante cose riescono a darvi 23 minuti e 29 secondi di felicità di questi tempi?
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