Carlotta Corsi per TRISTE©
Ultimamente ho provato quella sensazione che si prova alla stazione quando ti passa vicino un treno ad alta velocità: non ci sei sopra, non ci sei sotto, ma proprio perché lo puoi osservare bene sei sopraffatto dalla sua potenza e ti ritrovi investito da tutta la scia d’aria rumorosa che si lascia dietro.
Sto provando a conviverci perché proprio non mi piace rimanere senza respiro così a lungo.
E se il serpente che ho sulla mano avesse vita, sarebbe già strisciato via da questa pellaccia che abito.
In punta di piedi, poi, è arrivato serpentwithfeet con “Deacon” a sistemarmi l’umore e a riproporzionare le mie emozioni per una mezz’ora buona.
Lui stesso aveva annunciato a Gennaio che questo lavoro sarebbe stato molto più soft rispetto al precedente e molto più sensuale. Ed è proprio così: il suo Gospel si fonde perfettamente all’interno di questo lavoro che ha, come componente maggiore, il neo-soul e in piccola percentuale qualcosa dell’elettronica sperimentale.
Da Same Size Shoe traspare la delicatezza e la sensualità che aveva spoilerato qualche mese fa, un bellissimo brano che racconta di come il suo uomo indossi il suo stesso numero di scarpe.
“My auntie’s right, don’t fuck a man
If his shoes are two times the size of your hand
Now that I’m grown, I understand”
Dawn e Heart Storm credo siano il simbolo perfetto della melodia di Josiah Wise (serpentwithfeet). In Heart Storm inoltre, possiamo riconoscere la voce di NAO.
Amir e Old & Fine hanno suoni molto più baduiani rispetto al resto, che si divide in un qualcosa di più sintetico o corale. La metrica di Wood Boy mi ricorda piacevolmente quella di Björk in Joga.
Fellowship è l’ultimo pezzo del disco e racchiude al meglio il mix di stili compresi in questo meraviglioso album: strumenti tribali equalizzati perfettamente tra tecnicismi corali e synth volti ad amplificarne meglio la resa.
Questo treno carico, carico di immensa delicatezza e passione mi ha travolta senza lasciarmi addosso quella brutta sensazione di vuoto o di paura, ma la piena consapevolezza che nel mondo, ancora, ci sono un sacco di cose belle di cui, semplicemente, non conosciamo il rumore.