Matt Maltese – Good Morning It’s Now Tomorrow

Francesco Amoroso per TRISTE©

I wanna walk around you/ Like a child in a museum/ I wanna be beside you/ Like a guide at the colosseum/ I don’t even have to say these words, but I do/ You’re my right shoe/ I’m your left shoe/ We stand together/ You’re my right shoe/ I’m your left shoe/ We stand together
(Matt Maltese – Shoe)

Non sarebbe perfetta la vita, se fosse una canzone pop?
Se tutti i drammi che ci travolgono potessero essere risolti solo con un ritornello, con un arrangiamento elegante, con la nota giusta al momento giusto? Non sarebbe bello che le nostre storie d’amore fossero esaltanti come quelle delle canzoni pop? Non sarebbe un sollievo sapere che ogni volta che ci dovesse capitare di avere il cuore spezzato, basterebbe aspettare i pochi solchi che separano un brano dall’altro per trovare un nuovo amore e tornare a felici? Che la solitudine, invece di essere tetra e cupa, suonasse come una canzone di Matt Maltese?

Arrivato al suo terzo album, Matt Maltese ha oramai consolidato il suo stile, che conosce pochi uguali nel panorama pop odierno: melodie purissime e immediate, arrangiamenti eleganti e vagamente retrò, testi romantici e terribilmente arguti.
Good Morning It’s Now Tomorrow, scritto e registrato tra la sua casa londinese e uno studio di registrazione sulla costa meridionale dell’Inghilterra durante il lockdown, non si allontana da questi stilemi (vincenti), anzi, nonostante sia stato scritto in un periodo difficile per tutti (o, forse, proprio per questo) è l’album nel quale Matt si concede maggiormente la licenza di scrivere canzoni di pura evasione.

Potrebbe sembrare sorprendente che nelle tredici tracce che compongono il lavoro, non si faccia praticamente menzione del lockdown o della pandemia, ma, a giudicare dalle ricercate e caramellose melodie di alcuni brani (1000 Tears Deep, Everyone Adores You (Al Least I Do), Mystery), lungi dall’essere una dimenticanza, questa sembra essere una scelta precisa.
Matt Maltese ha scelto, come spesso accade in momenti di crisi politica e sociale, di cercare significato nel privato e nelle piccole cose della vita. “È così sdolcinato dirlo, ma penso che la vita sia migliore quando cerchi di rendere straordinario l’ordinario” ha affermato e così non è difficile imbattersi in canzoni pop talmente leziose da sforare la comicità (tutt’altro che involontaria): ne è un esempio lampante Shoe, con il suo ritornello in falsetto che cammina in perfetto equilibrio sul filo teso tra il romanticismo e la stupidità, ma anche la più sobria Outrun The Bear – che vede il protagonista affermare di essere pronto a farsi sbranare da un Grizzly pur di salvare l’amata – può sembrare melensa, eppure è solo una dichiarazione d’amore, iperbolica ed esagerata, ma sincera. E da quando in qua, poi, l’amore sarebbe sobrio?

Inevitabilmente, per un album scritto interamente a casa durante una pandemia mondiale, il processo di scrittura è stato influenzato anche da sentimenti di impotenza e di depressione, ma filtrati sempre dall’ironia e dal sottile fatalismo che caratterizzano le composizioni di Maltese: così non sorprende che Maltese indulga nell’autocommiserazione, come in Lobster (“Can you cook the lover’s set menu for one person?“) o nella conclusiva Krakow, nella quale, su una struggente melodia di piano, in maniera quasi smithsiana, canta: “And I want what I can’t have/But I don’t want what I can/And that’s the recipe for being alone”, oppure che una canzone pop-jazz all’apparenza spensierata come Good Morning, parli di caccia alle streghe e armageddon.

Sono, invece, canzoni come Rat Race, che come si intuisce dal titolo, parla della noiosa routine della settimana lavorativa, o la deliziosa You Deserve An Oscar (“And I think you deserve an Oscar/ For pretending nothing’s wrong/ Every day there’s something else
But you carry yourself/ Like the greatest actor/ Acting like the world is not/ Breaking up before your eyes/ You deserve a prize
“) che convogliano al meglio il sentimento generale dell’album, ovvero la celebrazione delle qualità più semplici dell’umanità: la capacità di andare avanti a dispetto di tutto quello che accade intorno, la speranza e il desiderio di crescere e migliorarsi.

Good Morning It’s Now Tomorrow è un album spensierato ma non troppo, leggero senza essere vuoto, caratterizzato dal tentativo di abbracciare la positività nonostante le avversità e di cogliere il lato migliore e il romanticismo nelle piccole cose quotidiane. E, così facendo, è un lavoro che riesce a confortare l’ascoltatore con tredici brani magnificamente costruiti e senza tempo che suonano sempre bene, sia che siano gustati accomodati in una poltrona di velluto rosso all’interno di un teatro, o che passino sull’autoradio mentre, seduti sul sedile di un’utilitaria, corriamo con i finestrini abbassati alla ricerca di un po’ d’aria.

Matt Maltese e le sue canzoni sono l’essenza del pop e, come si diceva, non sarebbe davvero bello se tutta la vita fosse una canzone pop?
Saremmo forse tutti troppo romantici, troppo sinceri, troppo imprevedibili, bizzarri, magari sciocchi e banali, sicuramente imperfetti, ma, in fondo, tutto si risolverebbe sempre nel migliore dei modi. Magari grazie al ritornello giusto.

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2 pensieri su “Matt Maltese – Good Morning It’s Now Tomorrow

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