Vieri Giuliano Santucci per TRISTE©
Se c’è una cosa che ho sempre amato e continuo ad amare è ascoltare la radio.
Anche se purtroppo il palinsesto musicale della maggior parte delle stazioni italiane non è certo dei migliori, ci sono un sacco di trasmissioni che mi hanno accompagnato negli anni, e alcune continuano ancora a farlo.
E non parlo solo di “Tutto il calcio minuto per minuto”.
Se a tutti è ben noto il ruolo che Guglielmo Marconi ha avuto nello sviluppo della radiocomunicazione, forse è meno risaputo che il primo messaggio attraverso l’oceano (ritenuto ai tempi impossibile) fu ricevuto proprio da Marconi nella città più ad est del continente nord-americano.
Su quella che venne poi chiamata Signal Hill, il nostro scienziato ricevette un messaggio da Poldhu, in Cornovaglia, che segnò la svolta di un’epoca.
Signal Hill si trova a St.John’s, in Canada, sull’isola di Terranova (Newfoundland). E oltre ad essere famosa per Marconi è anche la città da cui proviene Kate Lahey, interessante artista che si cela dietro il progetto Weary.
Feeling Things è il disco che raccoglie le 7 tracce di debutto dell’artista canadese che declina il suo songwriting attraverso componimenti che pur viaggiando sempre attraverso uno spiccato senso melodico, mostrano diverse “anime” della Lahey.
Così Labour Day che apre il disco, o un pezzo come Closer, si muovono a cavallo di indie-pop e bedroom pop; Arcade e Too Bad, So Sad, sono più “sporche” e richiamano atmosfere 90’s; Grocery è una sfiziosa ballad dal sapore retrò. High Dive è invece una cupa e introspettiva chiusa che affida alla chitarra elettrica e alla voce di Kate l’utlima parola su questo disco.
Weary sembra un progetto sincero e ben costruito, che si incentra sulla voce e sui testi di Kate Lehey. Feeling Things è sicuramente un primo passo incoraggiante a cui speriamo segua presto un nuovo lavoro in grado di confermare quanto di buono questa artista ci ha fatto scoprire.
E chissà: da un primo segnale possono scaturire grandi cose…