Una Redazione TRISTE© – Le nostre classifiche del 2019

Quest’anno ci siamo fatti un po’ attendere.

Siamo arrivati lunghi con gli imopegni e con le feste, e proprio (quasi) sul suono della campanella siamo riusciti a consegnarvi le nostre liste. Più o meno lunghe, più o meno “sistematiche”, e in ordine alfabetico per componente della redazione (anche se qualcuno, come spesso accade, ha preferito non prestarsi a questo “giochino”).

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(Sandy) Alex G – House of Sugar

Vieri Giuliano Santucci per TRISTE©

Ho una relazione che dura ormai da molti (moltissimi?) anni.

A parte il fatto che evidentemente non è (solo) merito mio, e che ci sono comunque  momenti belli e brutti e bla bla bla, mi sembra che un problema che spesso si affaccia sulle coppie (e soprattutto all’inizio dei rapporti) è quell’ansia da “limite” e “oppressione” che l’idea di un rapporto stabile può generare.

Ho una piccola formula per cercare di superarla senza mandare tutto all’aria: pensare che quella relazione non durerà per sempre, ma che almeno per oggi ancora ci sarà.

Someday I’m gonna walk away from you
Not today, not today

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Empath – Active Listening: Night on Earth

Vieri Giuliano Santucci per TRISTE©

Lo volevate il caldo?

Bene, è arrivato. Tantissimo. Tutto insieme. Non ho fatto in tempo a piegare le maglie di lana (sì, ovviamente le avevo ancora sotto mano), che già ho dovuto tirar fuori i pantaloni corti.

Questo a discapito di un sacco di capi d’abbigliamento che, grazie al cambiamento climatico, risultano utilizzabili praticamente una mezza giornata a Maggio e qualche settimana a fine Ottobre (andatevi a vedere questa ottima vignetta del New Yorker).

Perchè, come recita l’adagio, le mezze stagioni non ci sono più.

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Cate Le Bon – Reward

Vieri Giuliano Santucci per TRISTE©

“In Galles ci sono più pecore che persone”

Così mi disse qualche anno fa, senza nessuna intenzione ironica, il tassista che mi stava portando in albergo ad Aberystwyth, città universitaria sulla foce dell’Ystwyth (appunto). In quel viaggio di lavoro non me ne resi molto conto, ma forse l’abilità che potei riscontrare nei gallesi nel cucinare gli ovini mi avrebbe dovuto far prendere sul serio le parole (a tratti incomprensibili) del mio autista.

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Big Thief – U.F.O.F.

Vieri Giuliano Santucci per TRISTE©

Nella sua più recente recensione su queste pagine, Francesco Amoroso ci racconta di come ormai tutto corra velocemente: di come il passato più prossimo diventi vecchio in poche ore e di come l’unica cosa che conta sia il “Qui ed Ora”.

Credo la situazione sia ancora peggiore. Se l’Hic et Nunc di Orazio (o il Da-sein di Heidegger) sollecitavano infatti a prendere consapevolezza del momento in cui stiamo vivendo (e delle proprie azioni) senza essere intrappolati nel passato o nel futuro, quello che invece subiamo oggi è una continua estraneazione dal luogo in cui siamo, il Qui, grazie alla tecnologia, e da quello che stiamo facendo, l’Ora, grazie ad una continua proiezione ansiogena verso il Dopo.

Ed anche in ambito musicale, per recuperare il discorso di Francesco, la tendenza è quella di rincorrere l’hype (una aspettativa per quello che ancora deve arrivare), mentre nel momento in cui un disco esce, già pensiamo di non avere più tempo da dedicargli.

Tutto questo a discapito della qualità dei nostri ascolti (e delle nostre vite).

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