Francesco Amoroso per TRISTE©
Dalle mie parti, quando una band esordisce con un album che si chiama More Sad Hits è molto probabile che diventi, velocemente, una delle mie band del cuore.
E’ successo esattamente così tempo fa, saranno trent’anni esatti l’anno prossimo, con il debutto di Damon & Naomi.
C’è da dire, a essere sinceri, che il duo di Boston, Massachusetts, partiva avvantaggiato, essendo i suoi componenti, Damon Krukowski e Naomi Yang, parte (e parte consistente) dei favolosi Galaxie 500.
Già qualche mese prima, il dolore per la fine del sodalizio che mi aveva regalato perle di psichedelia gentile del calibro di On Fire e This Is Our Music, era stato lenito da un e.p., uscito quasi in sordina, a nome Pierre Etoile. Si trattava del primo vagito della nuova formazione che, di lì all’esordio sulla lunga distanza, avrebbe preso il nome definitivo di Damon & Naomi (“Everyone told us the French was too awkward for our Anglo-American audience” mi ha raccontato recentemente Damon, circa il cambio di nome in corsa).
Da allora le canzoni del duo della East Coast (coppia consolidatissima anche nella vita) non mi hanno più lasciato e, tre o quattro volte ogni decennio, i coniugi Krokowski/Yang hanno sfornato album fantastici, sinceri, commoventi e dalla bellezza umbratile e schiva.
Ogni nuova uscita è stata una conferma dell’immenso e unico talento di Damon & Naomi e, ogni nuova uscita, è stata fonte di immenso piacere e sollievo.
A Sky Companion, uscito questa estate (per ora, purtroppo, solo in formato digitale), non fa assolutamente eccezione.
Le dieci canzoni che lo compongono riflettono, con il consueto tono pacato e con la quasi proverbiale tenerezza, sulle vicende che hanno caratterizzato il recentissimo passato e sulla necessità, soprattutto in tempi bui e incerti, di godere degli affetti e delle piccole gioie quotidiane.
In Oceans in Between, brano di apertura e uno dei momenti più alti dell’intero lavoro, Yang canta con la sua voce calma e piena di dolcezza: “It’s been a while since I heard from you/ There isn’t a day that I don’t think of you”. Gli oceani possono separarci, sembra dirci, la lontananza forzata è stata difficile da sopportare, ma l’affetto e il calore che ci unisce a coloro che amiamo riesce comunque ad essere di conforto.
E’ un senso di gratitudine nei confronti delle persone che fanno parte della nostra vita a permeare non solo il brano, ma tutto il lavoro. E’ la quieta forza di volontà e la saggezza dei due artisti a trasparire da ogni verso: “Shape things that you can change/Nothing need stay the same/Cherish the simple joys” canta ancora Naomi in The Gift.
E’ sempre la loro classica, morbida e languida psichedelia a caratterizzare il suono di A Sky Record (il titolo è un omaggio alla defunta etichetta tedesca Kraut-Prog), un suono intriso anche di folk e suggestioni sixties.
Stavolta, però, è la espressiva chitarra elettrica di Michio Kurihara, membro dei giapponesi Ghost e già da lungo tempo collaboratore di Damon & Naomi, a sottolineare e impreziosire le distese melodie dell’album e spesso, come accade nelle magnifiche Between the Wars, Season Without Time e The Gift, si prende la scena, senza tuttavia smuoverne troppo le quiete acque.
Ascoltando i brani che si susseguono docili ma intensi, senza eccessivi scossoni, la sensazione che prevale è quella di essere stati invitati ad accomodarsi in un soggiorno, caldo accogliente e intimo. a sorseggiare un tè aromatico, a conversare amabilmente, ma con passione, di argomenti profondi e a condividere sensazioni e affetti.
Le performance vocali misurate, elegantissime e coinvolgenti, il drumming delicato e inconfondibile di Damon (che riluce nei brani conclusivi How I Came To Photograph Clouds e The Aftertime), le melodie semplici e malinconiche, i testi diretti e schiettamente poetici fanno di A Sky Record una raccolta di canzoni intima, calmante, confortevole e, per farla breve (?) bellissima. Uno dei lavori più diretti e immediati del duo.
“Has the storm truly passed?” canta Naomi Yang in The Afterlife, “Is it morning at last?”
E, se i tempi rimangono bui e incerti – sempre più bui e sempre più incerti – A Sky Record mi sembra un magnifico modo per attendere, possibilmente tranquilli e circondati di affetto, la risposta definitiva a queste pressanti domande.
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