Deers

Parto con una premessa non particolarmente “friendly” (soprattutto considerando la provenienza della band di cui parliamo oggi): io non ho una grande simpatia per gli spagnoli. Niente questioni strane di odio tra nazioni, tra popoli o altro. Semplicemente per i miei gusti sono sempre troppo allegri: “fiesta”, “bottilon” ed estrema rilassatezza sono per me motivo di profondo odio (ovviamente prendete la parola odio con la dovuta ironia. Please).

Ora però ammetto che questo mio giudizio è simile a chi dice italiani “pizza” “mafia” “mandolino”, e oltretutto è dettato da una mia conoscenza solo parziale della Spagna e dei suoi abitanti. Quindi chiedo scusa. Profondamente. Che ci volete fare, sono TRISTE©, anche senza ©.

Però, per esempio, a Madrid io non sono mai stato e mi dicono tutti che forse lì apprezzerei di più la gente. Sicuramente apprezzo in modo incondizionato queste ragazze spagnole (madrilene) che sotto il nome di Deers si sono presentate come una delle più interessanti novità di questo 2014.

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