Unplugged in Monti inaugura il suo 2013, e Triste© è ben felice di tornare. Con la pioggia e il freddo oramai sopraggiunti sulla capitale, il Black Market è un rifugio sicuro contro le intemperie. E contro la noia.
Ad aprire il nuovo anno di concerti è Sam Beeton, giovane songwriter inglese amante, a suo stesso dire, dei concerti in location che favoriscano un approccio più intimo alla performance. Immagino sia rimasto soddisfatto della serata. Sam ha all’attivo un unico album “ufficiale”, No Definite Aswer, ma la sua produzione musicale è ben più vasta. Con una interessante metodologia, il suo “Record Club”, Beeton invia ogni mese (12£ all’anno) “un CD con almeno un nuovo pezzo, forse di più”.
Il giovane inglese si presenta con un repertorio che potrei definire di “classico cantautorato pop”, qualsiasi cosa voglia dire questa frase. Nel senso che forti sono i richiami al sound (e all’approccio) del classico songwriter alla Dylan (o meglio alla The Tallest Man On Earth, che a sua volta sembra Dylan), ma allo stesso tempo Sam è in grado di dare una lettura più contemporanea e pop di questo background, probabilmente anche grazie al supporto di una voce particolarmente calda e “pulita”. Pezzi come “Storyteller”, “My Doll” e “Good Natured Child” esaltano le sue qualità durante la performance, così come la bella cover dei The Smiths, There Is a Light That Never Goes Out.
Una bel concerto per la riapertura post-vacanze delle oramai stra-richieste serate di Unplugged in Monti (nel senso che i posti terminano dopo un’oretta dall’apertura delle prenotazioni. Siate rapidi, ne vale la pena).
E soprattutto voglio complimentarmi con Sam Beeton per essere riuscito ad inserire nello stesso testo (a distanza ravvicinattisima) Barack Obama e Gianfranco Zola. Yeah.
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