I Palma Violets finalmente escono col loro album, non più una manciata di canzoni da fruire via soundcloud o youtube o vattelappesca quale altra piattaforma. A qualcuno di voi il nome del post potrebbe suonare familiare, dato che di questa band ne avevamo già parlato in diverse occasioni come ad esempio nel BBC Sound of.. 2013.

L’uscita dell’album “180” arriva quindi a qualche mese di distanza e ci mette nell’interessante posizione di poter giudicare gli sviluppi sonori di questo quartetto che ricorda un po’ i Libertines dei primi dischi. Si parte con “Best of friends”, il singolo che gira da un po’ e che ha fatto breccia nel mio cuore il giorno in cui le “violette” hanno fatto un salto dal mai-troppo-venerato Jools Holland. In questa ultima versione, il pezzo rende merito alla forza che sembrava riuscisse a trasmettere solo live. In effetti l’idea che mi sono fatto è che in questi mesi la produzione del disco si sia basata proprio sul fatto di rendere al meglio l’espressività, le dinamiche e l’esplosività che la band riesce a manifestare indiscutibilmente sul palco.

Vogliamo infatti notare come oltre al sopraccitato singolo, ci siano altri pezzi che riescono ad evidenziare la tensione energetica e le potenzialità di questi ragazzi: “Johnny Bagga’ Donuts”, “Tom the Drum” and “Rattlesnake Highway”. Sembra quasi che tutto sia registrato in presa diretta, un po’ come facevano i Clash, che senza dubbio hanno costituito uno dei maggiori punti di riferimento durante la ricerca del loro sound personale.

Un album che ci riporta un po’ ad apprezzare tutte le qualità tipiche di un solido e concreto Rock’n’roll che questa band riesce a rispolverare con originalità senza farci dimenticare che siamo nel 2013. Insomma, niente di nuovo, niente di groundbreaking, ma quando ci si ritrova ad ascoltare band che hanno talento e tanto gusto, fa sempre piacere. Un po’ come rivedere dei vecchi amici, che è sempre una grande gioia.

Voto 7. Innovativo e buono come un piatto di melanzane alla parmigiana.