Marica Notte per TRISTE©
Non so a voi, ma a me piace tanto guardare fuori dalla finestra quando ancora non è troppo tardi e vedere che è già buio. E pensare che la sera in realtà durerà poco perché tutto sembra vivere già nella notte più profonda. Una volta che la luce va via pensiamo che il giorno sia finito. Ma in realtà è appena iniziata la parte migliore di esso.
A volte è davvero difficile trovare le giuste parole per descrivere quello che si sente, soprattutto se si ha l’intenzione di non tradire le proprie sensazioni.
Ma si sa che le parole a volte non bastano, anche se molto utili. Per questo provo a dirvi due cosette su Benjamin Greer, giovanissimo ragazzo americano (Boston, MA), che con la sua voce e le sue incantevoli melodie mette a dura prova la mia capacità lessicale.
Callous è il nome del primo e bellissimo album di Benjamin Greer uscito il 20 Ottobre scorso. Nei suoi 11 brani Greer regala quarantasette minuti di un ascolto per un verso spensierato, dovuto alle note indie-folk, mentre per un altro verso pieno di riflessione, grazie alla sua debole (da intendere come sinonimo di delicata) e saggia voce.
Oltre alla pubblicazione di Callous, Greer ha collaborato, solo come musicista questa volta, con Ryan Pratt per la produzione dell’EP Three Years (uscito lo stesso 20 Ottobre, anche questo meritevole di un ascolto attento).
Concedetevi anche solo pochi minuti per ascoltare questo meraviglioso album. Lasciatevi andare sulle note di The Silence o anche di Keep It in Mind e provate a scansare un pò la tenda, quel poco che basta per avere la sensazione di spiare fuori.
Chissà dove arriverete con i pensieri. Forse non troppo lontano…o forse sì.