Se c’è un luogo sulla terra che sembra brulichi di artisti (più o meno famosi), quello è lo stato della California.
Famosa per i racconti di Kerouac, Gingsberg, la beat-generation, e ancora per la Summer of Love, sembra essere il luogo dove gran parte di ciò di cui godiamo oggi (anche in fatto di musica) abbia avuto inizio. Una sorta di “brodo primordiale”.
Ed è proprio lì, in California, che Lucas Fitzsimons, Cameron Gartung e Ryan Foster hanno la loro base. Tra le palme e la route 66 nascono i Molochs.
America’s Velvet Glory (Gennaio 2017) è il più recente lavoro della band, preceduto soltanto da Forgetter Blues che nel 2013 passò praticamente inosservato alla critica.
Un disco dalle sonorità garage con forti richiami agli anni 60 dei Byrd, degli Stones, dei Beatles, e perchè no, dei primi Pink Floyd di Syd Barret.
La chitarra country-folk, gli organetti e l’armonica a tutto spiano, fanno da contorno alla voce graffiante di Fitzsimons, che tanto ricorda quella di Gordon Gano.
America’s Velvet Glory suona proprio come un disco che conosci già, ma che ascolti e riascolti con piacere.
E’ come quel vecchio abito che hai riposto con cura nel’armadio, sapendo che prima o poi lo avresti nuovamente tirato fuori.