Nadine Shah – Holiday Destination

Fiamma Giuliani per TRISTE©

A volte mi capita di essere attratta da una copertina.

Basta una brutta foto o un’immagine banale e rischio di perdermi un libro interessante o che potrebbe piacermi; al contrario, una rappresentazione invitante o che cattura la mia attenzione può farmi prendere in considerazione temi o argomenti pure inesplorati o per me incongrui.

Quando ho visto la foto sulla cover del nuovo album di Nadine Shah, sono rimasta profondamente colpita da quell’immagine di un palazzo semidistrutto, che suggerisce un’atmosfera di guerra e tragedia.

Ascoltando le dieci canzoni che compongono Holiday Destination, non ho potuto fare a meno di pensare ai fortissimi sconvolgimenti che, al momento, rendono la situazione globale preoccupante e drammatica: razzismo, xenofobia, migrazioni, tensioni sociali, indifferenza.

Shah raccoglie tutti questi argomenti in un album di grande impatto, mescolando abilmente temi generali con il suo vissuto da immigrata di seconda generazione.

E così, la cantautrice racconta l’aumento dei crimini a sfondo razziale nell’Inghilterra post Brexit in Out of the way, l’ascesa di Trump in Yes men, le crisi di una generazione lacerata e allo sbando in 2016 e Relief.

Descrive il disinteresse di molte persone riguardo alla crisi ai massicci approdi dei migranti nella title track (domandandosi ripetutamente “How can you sleep tonight?”), la tragedia di chi è costretto a lasciare tutto nella speranza di una vita migliore in Place like this e i pregiudizi che cementano un razzismo apatico e terribile nella splendida Evil.

Tutto questo viene trasposto in musiche trascinanti e potenti, che spaziano dall’elettronica alle sonorità oscure à la Siouxsie fino ad arrivare al brano di chiusura, Jolly Sailor – fascinosa e struggente drinking song, che sembra stemperare tutta la tensione contenuta nelle canzoni precedenti.

Ancora una volta, quindi, è stata un’immagine che mi ha fatto ascoltare un album importante e molto attuale, che riesce a comunicare il disagio e l’incertezza del mondo contemporaneo.

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