Crediamo di intenderci;
non ci intendiamo mai.
(Pirandello)
Abbiamo tutti dentro un mondo di cose, ciascuno il suo.
Nelle mie parole c’è il senso e il valore delle cose come sono nel mio mondo, inevitabilmente diverso da chi le ascolta o le legge con il senso e il valore delle cose che sono nel suo mondo. È un mistero che non si scioglie mai se non con la voglia di trovare una prossimità, se non di senso, almeno di intenti.
E se questa voglia non c’è o non è condivisa? Basta alzare un po’ il volume della musica, chiudere tutto e cercare un momento di pausa. Una bolla sicura in cui rifugiarsi un attimo e fare ordine.
Image of truth è il nuovo singolo dei Primitive Lips uscito a inizio novembre. Qualche mese prima era uscito un EP con quattro tracce prodotto da Like Young Records.
Riempiono la mia bolla di un’energia che confonde un po’, incita e trattiene. Vorrei urlare di rabbia e abbandonarmi a un pianto liberatorio. Un breve momento di sfogo che si conclude con una pacca sulla spalla.
La chitarra chiassosa unisce il suono cupo e accattivante del post-punk con la nebulosa malinconica della new wave. Più che una bolla una caverna densa di suono e riverbero, e lassù una fessura dalla quale filtra un po’ di luce.
L’EP sono quattro piccole gemme che ammiccano a un sound di un’altra generazione, rendendolo attuale e godibile anche per chi allora ancora non aveva grande consapevolezza musicale, figuriamoci il resto.
Lush e Into Nothing sono la parte scintillante del disco, quella vitale e rigenerante. As we walk e Movement, che rispettivamente lo aprono e lo chiudono, si distinguono invece per una melodia più oscura, intima, lo sguardo si volge all’interno e si offusca un po’. Bassi profondi che pulsano, tamburi che spingono il ritmo e synth avvolgenti e glaciali. La voce alla Ian McCulloch è ampia e romantica. In questa caverna l’atmosfera è calda, sicura e familiare nonostante sia tutto molto buio e confuso. Forse è questo il focolare del nuovo millennio?
Poche parole e un po’ confuse, è che sto abbastanza bene qui e ora.
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