BeMyDelay – Bloom Into Night

Agnese Sbaffi per TRISTE©

Che fine fanno le condizioni ideali che si manifestano agli occhi di qualcuno troppo concentrato a immaginarle? Che succede ai più di tutti gli aggettivi entusiasmanti quando l’ombra di un ricordo si riflette nello specchio del presente?

Perché di tutti i se che una mente può calcolare ci sfugge sempre il fotogramma chiave?
Cosa mi ha tenuta inchiodata alla sedia quando ho sentito forte chiamare il mio nome dalla finestra?

“Three swords pierce my heart…
and if you can help me…
and I know that my love should be stronger. My love should be stronger.”

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Hand Habits – Placeholder

Agnese Sbaffi per TRISTE©

Dalla mia unica (e non molto recente) lezione di Yoga mi porto dietro questa assurda convinzione che io in fondo, di meditazione, qualcosa ne so.

La sera, quando le luci sono spente e il gatto non occupa a sproposito il fondo del letto, tolgo il cuscino da sotto la testa, stendo la schiena, apro leggermente le gambe e le braccia girando i palmi verso l’alto, e respiro. Di pancia, lentamente e profondamente.

Partendo dal basso ventre fino al petto, e poi al contrario, espiro dal petto fino al basso ventre. Il movimento ripetuto e oscillante mi rilassa. Il piacevole sforzo del pavimento pelvico mi proietta verso distese infinite di dolci colline lussureggianti. Pieni e vuoti, alti e bassi che scivolano morbidi davanti i miei occhi chiusi.

Da questa posizione privilegiata posso credere di essere calma. E posso credere che anche Hand Habits lo sia.

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William Tyler – Goes West

Agnese Sbaffi per TRISTE©

“Gennaio è stato un anno lunghissimo” (devo averlo letto qualche giorno fa in giro su facebook) e io l’ho passato per metà a letto influenzata.

Dai traballanti e ariosi infissi in legno dell’appartamento in cui vivo si sente forte il fruscio degli alberi scossi dal vento. O così ascolto immaginando il mondo fuori, confondendo il rumore delle ruote delle automobili che passano sulle pozzanghere.

Una volta, a casa di un’amica che affaccia sul deposito Atac di Piazzale Prenestino, scambiai il rumore di una leggera pioggia estiva mista al traffico di treni e macchine, col gorgoglìo di ruscelli, fontane e cinguettii di uccelli di un tipico giardino tropicale del Sud America.
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Daniel Land – The Dream Of The Red Sails

Agnese Sbaffi per TRISTE©

Su suggerimento di Rob Brezsny questa settimana scriverò un breve saggio dal titolo “Il 2019 è l’anno in cui capirò cosa voglio davvero”.

Cosa voglio davvero, cioè il mio Desiderio, è ciò che mi definisce ma sul quale non ho controllo. Io sono il mio desiderio (dicono), mi abita e mi trascende, non mi appartiene e allo stesso tempo mi trascina.

Quindi per scoprire cosa non posso governare inizio a pensare a cosa posso governare, e cioè la mia attenzione.

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