Apri una busta di caramelle assortite. Ne conosci esattamente il contenuto ma un piccolo brivido ti rimane appeso alle dita fin quando non scopri il gusto di quella che hai pescato.
Sono i The Proper Ornaments a crearmi questo senso di meraviglia “assistita”, attraverso il loro ultimo lavoro“Six Lenins riproducono quel sapore particolare che ti stuzzica, nel sapere cosa ti aspetta nascosto tra le onde dell’ignoto di una vecchia tape machine da dieci tracce.
Uscito il 5 aprile, Six Lenins è una release pregna di verve, nella quale il quartetto londinese “condotto” dai vocalist Max Oscarnold e James Hoare (quest’ultimo ex del duo Ultimate Painting che, alla vigilia di quello che probabilmente sarebbe stato il loro ultimo album, si sono sciolti riuscendo a far sì che la loro etichetta non pubblicasse l’ultima fatica) ha dato vita a dolci brani dal suono imperturbabile e pastorale.
Attraverso il morbido intreccio di chitarre armoniose, di tastiere “vintage”, di basso e batteria che carezzano nelle canzoni lente e borbottano sulle tracce più veloci e con l’inconfondibile leggero sussurro dal retrogusto dreamy del cantato al maschile, libero da drammi e pieno di rilassato fascino, Six Lenins è un disco impalpabile e perfetto fatto di canzoni delicate e ballate ariose.
Un album che potrebbe essere paragonato a sporgersi su una voragine senza fondo, senza provare paura, o a precorrere un corridoio a occhi chiusi, senza mai sentirti solo.
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