
Francesco Amoroso per TRISTE©
Though her legs are aching
She patiently sits at the station
To watch hope roll away like an underground train
Mi è già capitato di raccontare altrove come, nei primi giorni del lockdown (sono passati solo tre anni, eppure è un periodo che sembra far parte della vita di qualcun altro o di un tempo così remoto a cui, ora, si guarda con distacco e, magari, solo un pizzico di nostalgia), avessi trovato rifugio nell’ascolto e nella ricerca compulsiva di novità musicali e di artisti che non ricevevano, nelle riviste e webzine specializzate, particolari attenzioni.
Quella ricerca musicale, dettata dalla necessità di avere qualche stimolo in più in un momento in cui tutto sembrava fermo e monotono, mi portò a fare notevoli scoperte e, da allora, pur con le inevitabili restrizioni dovute al tempo limitato dagli impegni che, con la fine di quel tempo sospeso, sono ritornati pressanti, non ho smesso di guardarmi intorno per scoprire musicisti stimolanti fuori dai soliti -per quanto indipendenti- circuiti.
E’ così che, qualche tempo fa, mi sono imbattuto in una giovane musicista, operante a Leeds, i cui unici brani disponibili, mi hanno subito colpito molto favorevolmente.



