Sergio Díaz De Rojas – Muerte En Una Tarde De Verano

Peppe Trotta per TRISTE©

Affrontare il pensiero della morte è sicuramente un atto difficile da compiere, trovare una chiave di lettura per ciò a cui ci si vorrebbe sottrarre pur conoscendone l’ineluttabilità è profondamente complesso. Forse proprio per questo, chi ne è capace, ricorre all’arte per farlo, provando a dare forma ai sentimenti attraverso un mezzo d’espressione congeniale. L’universo musicale è pieno di tali esempi, ciascuno mosso da un proprio moto interiore e realizzato in modo del tutto peculiare, anche se scaturente dalla medesima riflessione.

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Scree – Jasmine On A Night In July

Francesco Amoroso per TRISTE©

This jasmine in the July night is a song
for two strangers who meet on a street leading nowhere
.”
(M. Darwish – Night That Overflows My Body)

«Non ho parole» ho scritto. «Ma credo che ne troverò.»”
(P. Nori)

La continua ricerca di album, libri, film, opere d’arte che possano emozionare e coinvolgere è una attività nella quale spesso metti anima e corpo, fatica e impegno, pur senza sapere se sarai premiato. Capita però, a volte, che siano alcuni dischi a trovare te, senza che tu avessi il minimo sentore di starli cercando. Li trovi semplicemente lì, nelle tue orecchie, e fai anche un po’ di fatica a ricordare come mai ci sono finiti. Eppure ci sono e non fanno altro che imporsi alla tua attenzione quietamente, con discrezione.
Personalmente passo un sacco di tempo (forse troppo) a cercare nuova musica e nuovi artisti che mi emozionino e finisco spesso per trovarne, ma quando capita che sia un artista o un album a trovare me, la soddisfazione è ancora maggiore.

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Julian Never – Pious Fiction

Francesco Amoroso per TRISTE©

Se vi dicessi che in un solo album potreste ascoltare i Magnetic Fields, i Pains Of Being Pure At Heart, i Wild Nothing, i Cure, e un po’ di Echo & The Bunnymen, probabilmente pensereste che si tratti di una strana raccolta che unisce sonorità simili ma provenienti da epoche e luoghi lontani o che magari si tratti di una colonna sonora di qualche bel film indipendente, di quelli che vengono presentati al Sundance e, dopo qualche tempo, finiscono anche per diventare di culto.
E invece no! Non si tratta di alcuna raccolta o colonna sonora, ma di Pious Fiction,ll’album d’esordio di Julian Never, alias di Julian Elorduy, residente a Sacramento, CA ed ex batterista del gruppo MAYYORS.

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MF Tomlinson – We Are Still Wild Horses

Francesco Amoroso per TRISTE©

Qualche giorno fa, parlando tra il serio e il faceto, mio figlio -quasi undicenne- mi ha confessato che, tutto sommato, preferirebbe non crescere. Troppi problemi, troppe situazioni complesse da affrontare, troppi impegni noiosi, secondo lui.
Ho provato a fargli capire che crescere, invece, lo aiuterà ad apprezzare la vita, che con l’età arriveranno anche tante soddisfazioni, che con la maturità i momenti di gioia saranno vissuti con maggiore consapevolezza e trasporto e che, da adulto, riuscirà ad assaporare e fare tesoro di quegli attimi di felicità che adesso, invece, trascura e dà per scontati.
Non credo di essere stato tanto persuasivo.
Probabilmente perché neanche io ci credevo molto (eppure stavo parlando con mio figlio, una delle pochissime ragioni per cui riesco ancora non dico ad apprezzare, ma almeno a tollerare l’età adulta).

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Cicada – Seeking The Sources Of Streams

Peppe Trotta per TRISTE©

Alla luce di una contemporaneità fatta soprattutto di problematiche sociali e ambientali, guerre e pandemie non sorprende ritrovarsi di fronte a tante produzioni crepuscolari, spesso decisamente inclini a plasmare atmosfere distopiche. Il nero profondo, le ombre nette, il rumore e la dissonanza sono elementi a dir poco dominanti, ma fortunatamente a ogni regola corrisponde almeno un’eccezione. 

Nel caso della musica d’ambiente – particolarmente intrisa di toni plumbei – una realtà spiccatamente di segno opposto è rappresentata dall’attività di Flau, label con sede a Tokyo promotrice di itinerari sonori variegati accomunati da un’estetica onirica, orientata a costruire universi melodici confortevolmente luminosi. In tale contesto si inserisce la ricerca dei Cicada, ensemble di Taiwan formatosi nel 2009 e intento dal 2013 alla creazione di vere e proprie rappresentazioni aurali del paesaggio dell’isola.

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