Vieri Giuliano Santucci per TRISTE©
Ricordo che quando ero più giovane (quantomeno anagraficamente, visto che qualcuno direbbe che giovane non lo sono mai stato) avevo del tempo “libero”.
Tanto libero da necessitare uno sforzo attivo per essere riempito. O libero davvero da tutto. Libero per poter essere riempito col pensiero.
Oggi invece nemmeno una attesa del tram (lunghissima) sembra essere davvero priva di contenuti, riempita forzatamente da quello che verrà dopo o dalle notifiche del cellulare.
Quel tempo ormai andato è nel mio ricordo spesso associato alla musica. E in molti casi a quella dei Radiohead, che hanno accompagnato gran parte della mia crescita. Oggi i Radiohead sono il passato, così come la sensazione di relax data dai tempi (e dagli spazi) vuoti.