Francesco Amororo per TRISTE©
Dopo quindici giorni trascorsi in quella che allora non era ancora la ex-Jugoslavia, passati ad ascoltare sempre le solite cinque o sei cassette, un negozietto di musica, nascosto tra mille altri di souvenir, fu come l’acqua nel deserto. Peccato vendesse quasi esclusivamente cassette di musica folkloristica balcanica (che già allora non sopportavo).
La sete, tuttavia, mi portò a cercare con più attenzione fino a imbattermi nella cassetta (versione jugoslava) del nuovo album di Nick Cave & The Bad Seeds. Ci fosse stata più scelta probabilmente non l’avrei comprata perché i Birthday Party non ero mai riuscito a farmeli piacere e anche la successiva carriera del Signor Caverna non mi aveva mai convinto, con quei suoi toni troppo apocalittici e misticheggianti per i miei gusti.
Ma, relegato nel nulla musicale, finii per aggrapparmi a un artista che non avevo mai potuto soffrire più di tanto.