Seconda data per la rassegna Unplugged in Monti in questa fine di settembre che per le temperature in rialzo sembra più vicina alla metà di giugno che al clima autunnale.

Dall’Inghilterra arriva a Roma Steve “Folk” Thompson, precedentemente conosciuto come “Blabbermouth”. Comunque vogliate chiamarlo, eccovi la recensione del suo bel live.

Ci sono canzoni che ti avvicinano a posti lontani. A volte non serve spostarsi fisicamente, perché si può viaggiare con la musica ed immaginare di essere lì dove non si è mai stati. Con le canzoni di Steve Folk accade un po’ questo: tra un accordo e l’altro, ti ritrovi insieme a lui per le strade di Amsterdam, New york e in vecchie fattorie inglesi.

Steve Thompson ha all’attivo tre dischi, e da tempo porta letteramente “in giro” la sua musica, raccontando la sua terra natìa e i luoghi incontrati nei suoi viaggi. Come vagamente intuibile dal suo nuovo nome d’arte, il nostro si racconta chitarra (banjo e altre corde) alla mano con un folk classico e sincero, che ben si adatta alla sua vena da “cantastorie”.

Quello che aggiunge qualità alla produzione dell’artista inglese sono un’ottima voce e una genuina attenzione alla melodia (specialemente nel cantato) che permette ai pezzi, nonostante una certa omogeneità, di non risultare mai ripetitivi.

Una piacevolissima serata di musica, grazie a Steve Folk ed Unplugged in Monti. Ora guardiamo all’autunno, per poi lamentarci che farà troppo freddo.