Il lo-fi é una ragione di vita, o meglio, uno stile di vita. In un certo senso il segreto é il non prendersi sul serio, dire quello che ci pare, suonare come ci va. Questa attitudine rende difficilissimo comprendere pienamente i prodotti e soprattutto cercare di dividere quelli buoni da quelli meno buoni.
Dall’altro lato, quest’attitudine sembra donare una longevitá fisica ed artistica incredibile, basti pensare a Stephen Malkmus che sembra ancora un ragazzino, e a tutte le band che ancora adesso suonano fresche: dai Guided by Voices ai Neutral Milk Hotel fino ad arrivare al nostranissimo Bugo.
Jimmys Phone proviene da Detroit, la cittá dei motori, ma é evidente che quel suo piglio lo-fi non é stato scalfito da anni di smog e crisi economiche. Lo si vede dalle meravigliose foto del proprio profilo in cui prende in giro molte celebrities e la loro passione per i cani. Aahha®.
Le canzoni di Jimmy sono delle piacevoli ballate lo-fi, a partire da My Friend e Fade Out 2 passando per Matt Yahtzee che ha un non so che á la Pete and The Pirates (sará per questo che me ne sono innamorato?), mentre Your Family ricorda molto un’altra band che ho amato molto, i Silver Jews, anche se manca tanto la voce baritonale di David Berman.
Arriva poi la conclusiva A Word I Say che mi fa subito pensare alle Au Revoir Simone di tempo fa, con quella voce femminile quasi fanciullesca a contrastare i rumorosi echi delle chitarre.
Tutto bello, anche per chi, magari, dello stile lo-fi non ne fa una ragione di vita. Suo malgrado.
Stay fresh, stay lo-fi.