Peppe Trotta per TRISTE©

Viaggiare è provare a fondersi e confondersi con ciò che si incontra lungo la strada, immedesimarsi in luoghi e abitudini non nostre con la voglia di espandere l’esperienza personale attraverso ciò che ci attrae pur essendo altro.

Viaggiare arricchisce se si è reattivi agli stimoli e propensi ad assorbirli. Viaggiare non è necessariamente legato a fattori fisici, l’interesse mosso da curiosità e passione può far conoscere paesaggi distanti senza realmente attraversarli.

L’ennesima conferma a tutto ciò mi giunge dall’ascolto dell’omonimo disco di debutto di From A Distance.

Il punto di origine è il nostro stivale ed una passione per la cultura islamica, il luogo attuale la Provenza abbandonata per un breve periodo trascorso in Germania, dove ha preso l’avvio il percorso che ha portato alla pubblicazione di questo esordio discografico curato dalla romana A Modest Proposal Records.

Il risultato della sinergica fusione di queste esperienze è un folk intimista ed elegante che pur evidenziando costantemente la sua chiara matrice d’oltremanica riesce ad incorporare e far trasparire gli influssi derivanti da suggestioni mediorientali.

Fondamentale in tal senso è l’apporto fornito da Haroun Teboul, sia come strumentista che in qualità di arrangiatore, attraverso un prezioso lavoro che ha conferito all’essenziale songwriting di From A Distance, dominante in brani quali Come e Unwavering Love, una ricchezza di sfumature ed un fascino avvolgente che trovano piena esplicazione nelle tracce strumentali del disco.

Lungo la mezz’ora abbondante del lavoro si attraversano quindi atmosfere differenti spesso ampliate da ulteriori contributi tra cui spicca il delicato duetto vocale con Lou Richards in Jenny, personale apice del lavoro.

È una prima tappa che fa ben sperare, l’inizio di un percorso artistico all’insegna di un profondo coinvolgimento emotivo che emerge con forza brano dopo brano.

Non resta che attendere che il viaggio prosegua.