Alcuni dicono che la pioggia è senza scopo e altri dicono che è piena di ricordi e desideri.
Personalmente, quando piove e non ho altro da fare, ci sono un paio di cose con cui amo far scorrere il tempo: potrei scegliere di ascoltare un disco, o scendere giù al mio angusto e impolverato rifugio a strimpellare qualcosa .
E che la pioggia sia portatrice sana di solitudine non vi è alcun dubbio. Oggi ho scelto la prima opzione.
Joe Futak, in arte Funeral for Bird, è un giovanissimo polistrumentista e cantautore “bristoliano” .
The Rain è il titolo del suo primo lavoro uscito a dicembre, ma non è l’esordio. L’album è infatti frutto di un lavoro fatto in precedenza (Trough the Dark, Luglio 2016) ma al tempo stesso è (a suo dire) il primo lavoro “completo”.
Sono serviti pochi strumenti per realizzare questo disco che a tratti ricorda le schitarrate di Jeff Buckley e a momenti le ballate malinconiche alla Devendra Bahnart (Home)
C’è da dire che l’ambientazione sembrerebbe perfetta per un titolo così: Bristol sta alla pioggia come la ricotta sta ai cannoli (lasciatemelo dire).