Lindsay Clark – Crystalline

Crystalline

Francesco Amoroso per TRISTE©

Mi piace pensare che la musica e le canzoni siano l’ordito che, intrecciandosi con la trama delle nostre emozioni, riesca a formare un tessuto unico, a cucirci addosso un abito originale, esclusivo e irripetibile.

Mi sembra lampante (eppure  ogni volta mi pare una sorta di rivelazione) che l’apprezzamento, l’amore, la passione di ognuno di noi per la musica sia costruita non solo sulla musica stessa ma anche sul suo strettissimo rapporto con la nostra vita e con la nostra peculiare sensibilità.

La similitudine con il tessuto, però, non è mia.

L’ha utilizzata, nelle note che accompagnano il suo quarto lavoro, Lindsay Clark, musicista nata a Nevada City e stabilitasi da qualche tempo a Portland: Lindsay sostiene che grazie alle canzoni che scrive e canta si sente parte di un unico tessuto sonoro, insieme a artisti come Bert Jansch, John Fahey, Elizabeth Cotten, Joni Mitchell e Nick Drake.

Ascoltando Crystalline non si può che darle ragione. Le canzoni della Clark sono fili sottili e delicati che si intrecciano mirabilmente nella preziosa stoffa intessuta prima di lei da tanti grandi musicisti folk, lasciando all’ascoltatore una sola opzione: innamorarsi perdutamente.

Crystalline è composto, per non abbandonare definitivamente la metafora del tessuto, da sete morbidissime, quasi evanescenti, e, come il suo titolo dichiara esplicitamente, è fragilissimo e lucente. Nelle sue nove canzoni, che risuonano tenui e spesso fanno vibrare nel profondo, Lindsay mostra notevole maestria nel songwriting e canta soavemente con voce calma e ferma, suonando la chitarra con un fingerpicking carezzevole, timido, eppure complesso. Ad accompagnarla ci sono, discreti e persistenti, flauto, clarinetto, archi, pianoforte e mandolino

Ne scaturisce un lavoro di folk non compromesso, delicato e umbratile, in costante equilibrio tra vulnerabilità e forza d’animo. Le parole della Clark sono intime, a volte spirituali e contemplative (“Little dove of my eye/Not for love will I die/Nor for love will I lie/I’ll draw it out in loving lines”), sempre legate a doppio filo alla natura (con titoli come Rosehips, Wildflowers, Fields Of Green, Little Dove).

Sincero, poetico e scevro da ogni ostentazione, Crystalline è come una calda e soffice coperta nelle prime fresche sere autunnali: lasciarci avvolgere dai suoi suoni sarà un piccolo, ma significativo, contributo al nostro benessere.

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