Freddie and The Hoares – Robin on a Pig’s Back – 2012

L’anno scorso la musica folk (nel senso più vasto del termine, e tenendo presente che siamo nel XXI secolo) è tornata in modo prorompente alla ribalta: negli stati uniti in primis (Josh T. Pearson, The head and the heart, tanto per fare dei nomi) dove è nata, ma anche nella vecchia europa (ascoltatevi Tom the Lion e vi ricrederete anche se non amate questo genere).

E se “L’uomo più alto del mondo” sforna uno dei dischi che sicuramente faranno ricordare il 2012 musicale, molti altri cominciano a farsi largo sulla scena, armati di chitarre e pochi altri strumenti.

Qui vi invitiamo ad ascoltare il debut album di Freddie and the Hoares, un “giovane bardo” che con molti richiami statunitensi (Dylan, ma anche Blue Grass arrabbiato), senza tralasciare qualcosa di europeo (io un pò di Ian Anderson non posso non fare a meno di vedercelo), ci propone questo concentrato (6 pezzi) di quello che egli stesso definisce Folk’n’Roll.

Immagine

Continua a leggere

Jessie Ware – Devotion – 2012

Se qualcuno ancora non lo sapesse, si tratta della cantante che ha collaborato con SBTRKT in un paio di canzoni del suo ultimo album (cit. Wikipedia). Esatto, proprio quello che l’anno scorso al Field Day Festival non ne voleva sapere di suonare, e con fare tipicamente mediterraneo, ha iniziato a suonare in  ritardo di 45 minuti, scombussolando i programmi di chi (come noi di TRISTE), aveva pianificato scalette al centesimo di secondo esaltando le proprie qualità in excel e derivati. Dato che mi trovo nella nazione che fa dell’entusiasmo e delle dichiarazioni iperboliche il proprio marchio di fabbrica, almeno per quel che riguarda la critica musicale (il punto di massima correlazione fra me e la cultura anglosassone!), credo che questo album sia destinato ad aprire le porte di grandi palcoscenici alla mobida Jessie. Infatti, é notizia vecchia di qualche giorno la sua partecipazione al Later… with Jools Holland, tempio sacro della musica nuova e di qualità da queste parti.Image

Continua a leggere

TOY – TOY – 2012

Oggi il tempo a Roma è un pò uno schifo. E io devo uscire. Ma l’idea di dover affidare le mie sorti all’ATAC mi ha spinto a ritardare il più possibile il faccia a faccia con il “fantastico” servizio di trasporti della capitale.

Guardo nella pila dei cd arrivati da poco e decido di dare un nuovo ascolto al disco di debutto (omonimo) degli inglesi TOY, uscito un mesetto fa (si sono un pò in ritardo, ma anche noi di TRISTE© abbiamo una vita e soprattutto un lavoro)

Immagine

Continua a leggere

Grizzly Bear – Shields – 2012

I chiaramente newyorkesi Grizzly Bear regalano al mondo un’altra perla dopo il fortunato precedente “Veckatimest” targato 2009. Fin troppo facile trovare tra le righe di questi dieci brani influenze di Arcade Fire e Dirty Projectors (“A simple answer”, “Half gate”) così come di Doves e Radiohead (“yet again”) e qualche spruzzata di Zeppelin e stoner rock (“Sleeping Ute”) chenoncistamaimale. Il prodotto finale però rilascia un profumo psichedelico, in cui le impressionanti qualità tecniche dei nostri si integrano dolcemente e regalano melodie fresche, nuove, anche se non di fruizione istantanea. Un ellepì che segna la maturità completa del gruppo destinato a lasciare il segno in questo 2012 ormai al terzo finale, ma ancora pronto a regalarci album da top 10.

Un disco consigliato per una felice scampagnata tra i vicoli di London Bridge da concludere con relativa passeggiata sul South Bank. Bevanda consigliata: whisky mac e/o Adnams Broadside. Voto: 8, poi 9