I chiaramente newyorkesi Grizzly Bear regalano al mondo un’altra perla dopo il fortunato precedente “Veckatimest” targato 2009. Fin troppo facile trovare tra le righe di questi dieci brani influenze di Arcade Fire e Dirty Projectors (“A simple answer”, “Half gate”) così come di Doves e Radiohead (“yet again”) e qualche spruzzata di Zeppelin e stoner rock (“Sleeping Ute”) chenoncistamaimale. Il prodotto finale però rilascia un profumo psichedelico, in cui le impressionanti qualità tecniche dei nostri si integrano dolcemente e regalano melodie fresche, nuove, anche se non di fruizione istantanea. Un ellepì che segna la maturità completa del gruppo destinato a lasciare il segno in questo 2012 ormai al terzo finale, ma ancora pronto a regalarci album da top 10.
Un disco consigliato per una felice scampagnata tra i vicoli di London Bridge da concludere con relativa passeggiata sul South Bank. Bevanda consigliata: whisky mac e/o Adnams Broadside. Voto: 8, poi 9