Scoprire nuove band(s) é sempre molto bello. Anche se ci sono dei risvolti, diciamo, fastidiosi. Come ad esempio, realizzare che alcune band siano originarie del Galles del Sud. Che é davvero Sud, tipo emisfero australe.
A quanto pare anche l’Universitá del South Wales ha dovuto cambiare il proprio nome in Universitá dell’Australia del Sud. Cosí, per evitare incomprensioni.
Sai, allo svincolo Galles-Galles del Sud ci si potrebbe sbagliare.. Un po’ come quando ci si dimentica di mettere qualcuno nella lista degli invitati alla porta. Cose che succedono.
La serata al Ronnie Scott’s parte in salita: hanno finito il Sipsmith, si ripiega su un Hendrick’s and fever. Il primo act Maud the Moth lo riesco a vedere a malapena dato che la scaletta é stata anticipata di un’ora per venire incontro ai disagi che lo sciopero della metro avrebbe potuto causare. Si, Londra senza metro per tre giorni. Secondo i nativi é un caos apocalittico, per me, italiano, sembra di essere, che ne so, a Torino.
Seconda in scaletta la rivedibile Abbey Bowden, cui va pero’ dato atto di essere almeno auto-ironica (“it’s not Ibu-profene”), anche se dopo 20 minuti di gorgheggi vocali, é quello di cui tutti avrebbero bisogno.
Poi arrivano i grandi August and After, giá recensiti su TRISTE per la loro performance romana, e subito si sente che la musica é cambiata. Non solo perché arrivano in 6 questa volta, accompagnati da violoncello e piano, ma proprio perché si sente che ci siamo alzati di livello: una manciata di canzoni per fare capire come si lavora con due voci e con ritmiche scombinate e funzionali. Unica pecca i volumi: la chitarra di Ned é un po’ bassa e gli archi non rendono come dovrebbero. Molto bravi peró.
Ah, il volume, é proprio quello che continuano a chiedere di alzare anche i Carrie Tree, band di quattro elementi con quell’attitudine un po’ fricchettona ed una cantante di livello altissimo. Bravi davvero, a partire dalla voce straordinaria. La band si sostiene molto bene grazie al modo in cui percussioni, mandolino e cello riescono a creare armonie suadenti accompagnando la chitarra della leader.
Bella serata, davvero, perché anche se accompagnata da tutto il disagio causato da uno sciopero dei mezzi pubblici, é sempre bello scoprire nuove band.
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