Ho poco tempo. Ho pochissimo tempo. E’ Agosto e davvero ho poco tempo. Non posso nemmeno andare a fare un tuffo tra i pesci, nonostante mi sia spostato in zone più consone alla balneazione (leggi: non sono a Roma). Perchè come al solito accumulo cose. E poi arrivano le scadenze.
Dovrei invece fermarmi un attimo e riprendere le forze. Dovrei fermarmi, sorseggiare una tazza di caffè e fare due chiacchere con un amico.
Meno male che Mac DeMarco ha pensato bene di invitarmi a casa sua.
E non ha invitato solo me. Ci ha invitati tutti, lasciando il suo indirizzo al termine di My House by the Water, il pezzo “strumentale” (principalmente è risacca del mare) che conclude il suo nuovo “mini-Lp” Another One, offrendoci appunto di passarlo a salutare e berci con lui una tazza di caffè.
Già così si potrebbe finire la recensione. Perchè proprio in questa semplicità genuina sta tutto il mondo di questo ottimo artista.
E perchè dopo un disco splendido che l’ha consacrato definitivamente come Salad Days (2014) il signor DeMarco non si siede sugli allori e a poco tempo di distanza fa uscire prima Some Other Ones, una sountrack per il barbecue (sì, proprio così), e ora questo vero e proprio disco di 8 pezzi.
Se il primo impatto con il musicista canadese sono la simpatia e l’atmosfera rilassata di ogni suo pezzo (quella che servirebbe a me in questo periodo) o i bellissimi e assurdi video che accompagnano le sue canzoni, non bisogna lasciarsi trarre in inganno dal suo atteggiamento svaccato (o meglio “slacker”, come piace a noi).
DeMarco (con la sua ottima band) ha infatti il merito (e, a suo discapito, la colpa) di far sembrare tutto davvero molto semplice. Ma anche in questo nuovo lavoro, ricco di synth (a volte sulla falsariga di un pezzo come il precedente Passing Out Pieces), tastiere e atmosfere nostalgiche da cuori infranti, è possibile cogliere tutta la struttura e la “ricerca” presente dietro i suoi pezzi.
Un disco interlocutorio certo, in attesa di un’altra release più corposa (e ufficialmente riconosciuta come disco), ma capace di non avere alcun momento sottotono. Toccando anzi livelli davvero alti con almeno tre pezzi: la title track, l’iniziale The Way You’d Love Her e la splendida Without Me.
Mac DeMarco si conferma ancora uno degli artisti in maggiore spolvero degli ultimi anni, e capace di trascinare un genere, quello dello slacker-rock (anche se oggigiorno spesso declinato verso il pop), che noi abbiamo amato e continuiamo ad amare moltissimo.
Grazie di tutto Mac. E grazie dell’invito. Se riesco a trovare un attimo di tempo vengo sicuramente a trovarti.
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