Mac DeMarco – This Old Dog

Vieri Giuliano Santucci per TRISTE©

Un articolo del Guardian di qualche tempo fa (lo trovate qui) analizzava come la continua corsa dietro il tempo (o meglio, per riempire il tempo) e per l’efficienza stia rovinando le nostre vite.

E’ molto difficile, al giorno d’oggi, non sentire la pressione del “potrei/dovrei fare di più”. Ed anche i week end o le ferie diventano frustranti se non risultano, in qualche modo, produttivi.

Non nego di avere anche io questo problema, e per questo di invidiare moltissimo il mio caro amico Giacomino (da Giugliano in Campania) per la sua capacità di prendere le cose (tutte le cose) con estrema calma e rilassatezza.

Sì Giacomo, ti invidio un sacco. Tu e Mac DeMarco.

Il rilassatissimo cantautore canadese ha appena rilasciato il suo nuovo album in studio per Captured Tracks, con il quale sempre di più ci invita a non correre e prendercela comoda.

Lo fa principalmente con le melodie, dilatatissime e scanzonate (con un lieve retrogusto di sonnolenza da marijuana), e con il sorriso con cui sembra cantare ogni pezzo. This Old Dog prosegue e consolida la svolta che DeMarco ha attuato in parte con Salad Days e più propriamente con l’EP Another One: meno chitarre e più tastiere/synth, e atmosfere sempre più eteree.

Rispetto al precedente EP, dai tratti vagamente malinconici, This Old Dog sembra riacquistare la solarità tipica del songwriter cresciuto ad Edmonton, che comunque non disdegna di dileziarci con qualche “ballad” (se così ancora possiamo chiamarle) agrodolce come One More Love Song, la bellissima Moonlight on the River o la dolcissima Sister.

DeMarco si lascia però andare al suo lato più giocoso in molti pezzi di questo disco: Baby You’re Out è una ventata di allegria e un vero inno al prendere le cose come vengono (“And old things never really got that bad // Dreams of greener grass’ll drive you mad // Don’t dream of all the ways things could’ve been”), mentre One Another è un ottimo aiuto per superare con leggerezza le difficoltà (“Hey kid, everybody’s prone to some mistakes //If you’d always kept it straight, you’d never learn // You’d run the risk of all the risks you take // Don’t feel like all the time you put in went to waste // The way your heart was beating all those days //And suddenly it beats another pace”).

Oltre a tutto questo, e ai testi che come sempre sono più curati di quello che potrebbe sembrare ad un primo ascolto, il signor DeMarco in This Old Dog ci fa la bella sopresa di reintrodurre le chitarre acustiche, capaci di fare da ottimo controaltare ai synth e restituendo un po’ di quel background folk che comunque fa parte del bagaglio dell’artista canadese.

La cosa è già evidente dalla bellissima traccia iniziale, My Old Man, prosegue nella title track e si ritrova in altri pezzi del disco come l’ottima Still Beating, forse uno dei migliori esempi per entrare in contatto con il “mondo” e le atmosfere di Mac DeMarco.

This Old Dog è un disco più completo rispetto ai precedenti e segna un importante step di maturazione. Probabilmente non apporta nessuna novità rispetto alla discografia del musicista canadese, ma questa forse è proprio la sua forza. DeMarco sta costruendo negli anni un porto sicuro, rilassatissimo, in cui esprimere la sua arte al di fuori delle mode e delle pressioni. Un porto in cui sistematicamente ci invita a braccia aperte ad entrare.

Ora sta solo a noi capire l’importanza di fermarsi un attimo e prendere le cose con calma. Giacomino lo ha già capito da tempo. Io proverò a fare uno sforzo.

Un pensiero su “Mac DeMarco – This Old Dog

  1. Pingback: Montero – Performer | Indie Sunset in Rome

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...