Appena si affacciano i primi freddi, la sera, sembrano tutti spariti. Quando mandi un messaggio al gruppo di WhatsApp degli amici per uscire e nessuno ti risponde (o adduce scuse a caso) le motivazioni possono essere due: o sei finalmente riuscito a stare sul cazzo a tutti, o la gente ha bisogno ancora di qualche giorno per ambientarsi al repentino cambio di temperature.
E visto che fino all’altro ieri rispondevano tutti con piacere (almeno sembrava), la seconda opzione sembra essere la più credibile. Tanto vale allora cercare un po’ di musica nuova.
Nei meandri “dell’internet” ci siamo questa volta imbattuti nel debut album di Alana Yorke (pubblicato per Paper Bag Records). Il fatto che l’artista sia Canadese (Halifax, Nova Scotia) e che Dream Magic sia stato registrato a Montreal, sicuramente costituisce per noi un bias più che positivo.
Ma la bellezza di questo lavoro supera la semplice collocazione geografica. Insieme ad Ian Bent, Alana mette insieme un disco di raffinato pop dove l’ottima voce della musicista canadese viene supportata dal piano e da synth mai troppo invadenti.
Tra dream/synth-pop e songwriting, i pezzi di Dream Magic (che potete ascoltare per intero qui) sanno unire atmosfere rarefatte a momenti più coinvolgenti: se l’iniziale The Wichita Years sembra a tratti ricordare le sonorità di Enya, nella seconda metà il pezzo si fa più incalzante per dare spazio a voce e piano.
Start Over Again è un pezzo synth-pop pronto per un passaggio in radio, mentre pezzi come Song Of The Piano Man e Time Revisited mostrano il lato più cupo di questa artista. Ma sono forse i due pezzi conclusivi le vere gemme di questo disco.
Forbidden/Hidden Man è una bellissima ballad piano ed archi che può ricordare (seppur con molte differenze) qualche pezzo dei London Grammar. Anthem invece è un bellissimo pezzo pop capace di toccare al primo ascolto, con quel retrogusto di malinconia che non guasta mai. Con la ciliegina del “ritornello” che davvero invita, come in un inno (anthem), a cantare all’unisono con la brava Alana.
Dream Magic è un debut che sa già di disco maturo. Un disco che promette un grande futuro per questa artista. E che conferma quanto i nostri bias per il Canada siano più che giustificati.
Sicuramente più delle scuse dei miei amici per non uscire.