Ulrika Spacek – The Album Paranoia

Sara Timpanaro per TRISTE©

L’esordio degli Ulrika Spacek si chiama The Album Paranoia, ed è perfettamente in linea con il concetto di paranoia. Si evince sopratutto dalla voce del cantante e dalle oscillazioni di luci ed ombre, nei testi e nei suoni, che questo album esalta vivamente.

Ma andiamo con ordine

UlrikaSpacek_TheAlbumParanoiaLa prima cosa che ha sollecitato la mia curiosità è stato il nome. Ulrika Spacek deriva dall’unione dei nomi di due donne: Ulrike Meinhof (1933-1976) giornalista, “terrorista” e rivoluzionaria tedesca, co-fondatrice del gruppo R.A.F (Rote Armee Fraktion), che dopo essere stata arrestata si tolse la vita in cella, e Sissy Spacek una cantante e attrice statunitense (ricordate “La rabbia giovane” di Malick?). Insomma un avatar.

Gli Ulrika Spacek non sono solo questo, ma molto di più. Il gruppo composto da 5 elementi è nato dall’idea di Rhys Edwards e Rhys Williams, inglesi entrambi, ma la band si è formata a Berlino. The Album Paranoia è un progetto iniziato nell’estate del 2014 nella casa condivisa della band ed è stato prodotto in europa dalla casa discografica londinese Tough Love ad inizio Febbraio, mentre negli USA dalla Lefse Records.

Ad un primo ascolto si potrebbe giudicare questo album psichedelico, ma lo stesso Edwards ammette che questa etichetta non esprime appieno il lavoro del gruppo, che si è mosso in un’ottica più sperimentale, dove i testi parlano di paranoia e schizofrenia mentre la musica è stata concepita in costante evoluzione, favorendo l’istinto della produzione artistica, e sopratutto la voglia di suonare.

Le influenze degli Ulrika Spacek sono diverse ma sicuramente percepibili già dal primo ascolto: Sonic Youth, My Bloody Valentine, Deerhunter, sopratutto nei brani  Strawber Glue e She’s A Cult, per poi approdare in un finale nostalgico stile Radiohead (con i dovuti rispetti), in Airportism.

Ma al di là della influenze, The Album Paranoia rappresenta un viaggio sonoro soprannaturale, dotato di una raffinatezza nell’esaltare la follia artistica, come in Beta Male o Nk che evocano i luoghi inquietanti dei labirinti  della paranoia.

Il termine “paranoia” è una parola greca che significa follia, sconvolgimento della mente, ed è stato un termine largamente usato e studiato in psichiatria e in psicologia, e trovo che sublimare tale disturbo del pensiero in bellezza pura per le nostre orecchie, sia terapeutico.

Un pensiero su “Ulrika Spacek – The Album Paranoia

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