Terry – I’m Terry

Sara Timpanaro per TRISTE©

“I’m Terry. Oh, you know me! There are two kinds of people in this world: not Terry, and Terry.”

Si apre così la presentazione di Terry, dividila in 4 e ottieni Al Montfort, Amy Hill, Xanthe Waite e Zephyr Pavey.

Mi sembra davvero divertente che il nome di una persona possa andare bene per 4.

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Courtney Barnett – Tell Me How You Really Feel

Sara Timpanaro per TRISTE©

Quando incontriamo qualcuno, generalmente dopo il ciao segue sempre il come stai.

Ma difficilmente diciamo come ci sentiamo e quello che proviamo realmente, ci limitiamo a dire un semplice “bene”, anche quando, a volte, saremmo molto propensi nel rispondere il contrario.

Cosa fa di un narratore un buon narratore? La sua totale semplicità e naturalezza nell’entrare in contatto con delle parti più oscure e malinconiche di sé? Riuscire ad esprimerle senza preoccupazioni?

Tutti questi elementi, credo. Perché in fondo esporsi non sempre è indice di qualcosa di negativo.

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Tram Cops – Even in My Dreams

Sara Timpanaro per TRISTE©

A cosa serve il passato?

Ci chiediamo spesso cosa abbiamo fatto in passato: cosa è successo qualche tempo fa, quale progetto abbiamo in testa su noi stessi. Persino Facebook si dedica al passato.

Insomma come la metti la metti, il passato racconta e narra qualcosa di te e non puoi assolutamente ignorare questo fatto.

Ieri è lo specchio di oggi.

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Kid Trails – Naming

Sara Timpanaro per TRISTE©

“Esiste una forma più profonda di diniego universale: l’incapacità o il rifiuto di “vivere con” o “affrontare” continuamente verità spiacevoli”.

Il primo lavoro da solista di Kid Trails mi ha fatto venire in mente un libro che ultimamente sto divorando di Stanley Cohen. Ed è proprio vero che non sempre siamo pronti ad ammettere a noi stessi qualcosa di spiacevole.

Ma andiamo con ordine

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