Keaton Henson – Kindly Now

keatonhenson_kindlynowPeppe Trotta per TRISTE©

È stata un’estate all’insegna dell’attesa. Figli che stanno per cominciare il liceo, lavori da confermare, occasioni possibili da concretizzare. E poi aspetto ancora di andare in vacanza, anche se comincio gradualmente a perdere le speranze.

A tutto ciò si è aggiunta l’impazienza di poter ascoltare finalmente il nuovo disco di Keaton Henson dopo la promettente anticipazione delle due perle Alright e The Pugilist.

E almeno a questo abbiamo posto rimedioIl musicista/poeta inglese, dopo la parentesi cameristica di Romantic Works e la pubblicazione del diario in musica 5 Years, torna nuovamente a raccontarsi attraverso il suo cantautorato ricco di enfasi e pathos.

Sono confessioni intime che vedono la fragile voce di Henson sorretta da essenziali melodie pianistiche spesso arricchite da struggenti trame di archi (No Witnesses, Old Lovers in Dressing Rooms) o ergersi fino quasi a spezzarsi su spirali corali più affilate e travolgenti (Good Lust, Comfortable love).

C’è spazio anche per la vena più sperimentale dell’artista che emerge nel loop dell’iniziale March, nelle morbide dissonanze di Gabe e nella vena ipnotica dal sapore gospel di Holy Lover.

Ancora una volta Keaton Henson dimostra di saper trasformare in materia vibrante il suo tormento interiore senza scadere in facili ripetizioni di schemi rapidamente consolidati e ripagando ampiamente l’attesa per la pubblicazione di questo suo nuovo splendido lavoro.

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